Il tentativo di creare un colosso europeo con la fusione della franco-tedesca Eads e la britannica Bae Systems è fallito ieri. Il gigante, che sarebbe stato rivale dell’americana Boeing, avrebbe potuto trasformare l’industria globale dell’aerospazio e della difesa.
I rappresentanti dei tre Paesi coinvolti nella trattativa (Francia, Germania e Gran Bretagna) si sono accusati reciprocamente di aver fatto saltare il progetto di fusione da 36 miliardi di euro.
Un funzionario tedesco ha osservato che la Gran Bretagna “non ha dichiarato se avrebbe accettato una partecipazione francese del 13,5% nel nuovo gruppo”. Un rappresentante di Parigi ha ribadito che il piano è stato bloccato per l’opposizione tedesca, e un ufficiale inglese ha invece fatto notare l’esistenza di ostacoli insormontabili.
Le preoccupazioni di Berlino
Era già nell’aria l’ipotesi che la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, avrebbe posto il veto all’operazione. In una lettera ai dipendenti, l’ad di Eads, Tom Enders, ha dichiarato che “non poteva immaginare un’opposizione così forte al progetto, in particolare da Berlino”.
La Germania temeva infatti che i posti di lavoro e le produzioni locali, specialmente quelli bavaresi al voto il prossimo anno, sarebbero stati tagliati a favore di una concentrazione in Francia.
Le ritrosie di Londra e Parigi
Ma un alto funzionario tedesco, si legge sul Financial Times, ha aggiunto che Londra e Parigi non hanno mai risolto la disputa sulla dimensione azionaria di quest’ultima nella nuova società, e che comunque Berlino aveva serie riserve sul senso strategico della fusione.“Eravamo realmente preoccupati che la Germania fosse marginalizzata nel deal. Non eravamo sicuri che si trattasse di una buona operazione”.
I giornali tedeschi tifavano per la fusione
Forti critiche vengono però dalla stampa tedesca al governo della cancelliera Angela Merkel dopo lo stop alla fusione tra Eads e Bae Systems. Secondo il Bild, che parla di “un´occasione mancata”,all´esecutivo Merkel è “mancato il coraggio”. Infatti, prosegue il quotidiano,“l´Europa ha bisogno di un´industria all´avanguardia nella concorrenza internazionale. E´ quello che voleva il capo di Eads, Tom Enders. E poco importa la percentuale di influenza dei francesi, dei tedeschi o dei britannici”.
Il Suddeutsche Zeitung ritiene che “il governo della cancelliera Angela Merkel si è perso nell´idea di controllare Eads” ma “la sicurezza dei lavoratori tedeschi non si assicura con la partecipazione di uno Stato nel capitale ma dai successi dei suoi prodotti e dalla sua competitività”. Ora invece, secondo il quotidiano bavarese, “i lavoratori tedeschi, dopo il fallimento della fusione, sono meno al sicuro”.Questo ´disastro´ conclude il Suddeutsche Zeitung, dimostra che Eads “è molto più sotto la tutela statale di quanto avremmo voluto pensare”.
Il ruolo dei soci non statali
Invesco Perpetual, il più grande azionista di Bae, aveva criticato il tentativo di unire la società di difesa con Eads, campione del settore aerospaziale. Gli investitori hanno dichiarato di non volere cambiamenti nel top management in questa fase, sebbene il fallimento nella proposta di una strategia chiara metterà probabilmente sotto pressione sia Ian King che Dick Olver, rispettivamente ad e presidente di Bae.
King ha sottolineato in un’intervista al Financial Times di aver parlato con gli investitori subito dopo la notizia dello stop al progetto e che continuerà a farlo per rendere più chiara la strategia del gruppo, che non è cambiata. “Andremo avanti con il nostro piano A, che è la nostra core strategy, e cioè la resistenza del nostro gruppo”, ha ribadito.
La possibile influenza del Pentagono sullo stop del progetto
Un gigante europeo sarebbe stato un elemento scomodo per il Pentagono. Bae ha infatti legami strettissimi con Washington. Nel 2011, si legge sul Sole 24 Ore, ha incassato dal governo americano oltre il 40% dei suoi 20 miliardi di sterline di fatturato e negli Usa ha 40mila dipendenti. Ma Bae è soprattutto l’unica società non americana a godere di un particolare Ssa con il Dipartimento della Difesa. Una fusione con Eads avrebbe potuto comportare un peggioramento nel trattamento riservato a Bae dal Pentagono, con un possibile downgrade e la revisione dell’Ssa.