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Il movimento di Giannino tra piazze, teatri e incognite

Più che Fermare il declino, ora dovrebbe chiamarsi “Accelerare il Fermare il declino”. L’economista Riccardo Gallo, uno dei coordinatori laziali dell’associazione fondata da Oscar Giannino, Luigi Zingales, Carlo Stagnaro, Alessandro De Nicola e Michele Boldrin, scherza nel raccontare a Formiche.net lo slancio che ha intrapreso il movimento negli ultimi giorni. Sabato un migliaio di persone ha affollato il teatro Quirino a Roma dove Giannino ha annunciato la volontà di presentare il progetto alle Regionali di Lazio e Lombardia. Stasera alle 18.30 a Milano a due passi dalla Scala, piazza San Fedele, ci sarà il loro primo esordio in piazza (con diretta in streaming).
 
Ma cosa c’è dietro questo fermento? “Ci candidiamo perché non se ne può fare a meno, c’è bisogno di noi”, chiosa il professore. Già, ma come? E con chi? “Stiamo valutando due alternative: correre da soli o con altri. Il punto non è la differenza tra allearsi o meno – spiega Gallo – Fermare il declino non è stato concepito come nuovo partito ma come catalizzatore di nuove soluzioni. Per questo cercheremo di favorire l’opzione che garantirà il più profondo ricambio nella direzione giusta. Potremmo correre da soli ma non nell’ottica dell’ennesimo partitino. Solo se ciò servirà da collante alle nuove forze in campo”.
 
La partita in Lombardia e Lazio sarà un banco di prova per Giannino & Co. in vista delle imminenti elezioni nazionali cui il movimento parteciperà con il suo programma di riorganizzazione dello Stato, riduzione della spesa pubblica e delle tasse, liberalizzazione e promozione della concorrenza a tutti i livelli.
Anche se le scelte politiche deve ancora avvenire, c’è molto ottimismo nel vedere la risposta dei partecipanti alle manifestazioni organizzate fin qui: “A Roma abbiamo scelto il teatro Quirino con 950 posti perché quello più grande, l’Olimpico, era stato prenotato dal sindaco Gianni Alemanno. Doveva esserci un suo grande evento ma poi è stato annullato. E questo è già indicativo del clima politico – racconta l’economista – Noi il Quirino l’abbiamo riempito (in prima fila anche l’ex direttore generale di Confindustria Giampaolo Galli, tra i firmatari del manifesto gianniniano) così come il teatro Dal Verme a Milano a fine settembre.
 
Nella Capitale abbiamo fatto parlare le persone che hanno scelto di sottoscrivere le nostre dieci proposte e abbiamo trasmesso in anteprima un cartone animato con un’Italia da risollevare che diventerà la campagna virale del movimento. La vedrete dappertutto”, assicura Gallo, già vicepresidente dell’Iri in quota Pri. Un po’ come i protagonisti dell’Associazione che nei prossimi mesi saranno impegnati in un tour (de force) che li porterà in tutta la penisola. La conquista dell’Italia è appena cominciata?
 


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