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Imposta di bollo, il punto della situazione

Il Decreto Salva Italia ha modificato le regole per l’applicazione dell’imposta di bollo, estesa adesso a tutti i prodotti finanziari, con piccole eccezioni.

 

Se la mattina vi svegliate con il mal di schiena perché avete dormito male e pensate che il motivo possa essere legato al fatto che tenere i risparmi sotto al materasso sia comodo, ma fino a un certo punto, iniziate a ripensare al fatto che forse aprire un conto corrente potrebbe essere utile. Ed ecco che vi viene in mente di mettere i  migliori conti corrente a confronto proposti dai migliori istituti bancari, e pensate anche che sarà la scelta giusta, soprattutto in materia di sicurezza.

L’imposta di bollo è uno degli elementi modificati dal Decreto Salva Italia, approvato quasi un anno fa. Dal momento che si tratta di un argomento complesso, può essere utile fare un riassunto di tutte le novità introdotte negli ultimi mesi, per capire quanto devono pagare i titolari di diversi prodotti bancari, dai conti correnti ai depositi, dai libretti postali alle polizze.

L’imposta di bollo era già stata interessata da alcuni cambiamenti nella manovra dell’agosto 2011, che l’aveva trasformata da fissa in proporzionale. In base a quelle disposizioni, il bollo si applicava per “scaglioni” prestabiliti, diminuendo all’aumentare del deposito. Tutti i prodotti finanziari all’interno di un dossier amministrato (azioni, obbligazioni, ETF) erano soggetti al pagamento, mentre ne erano esenti conti correnti e conti deposito.

Il Governo Monti ha cambiato ancora una volta i criteri per l’applicazione dell’imposta di bollo. Resta una tassa proporzionale, ma prevede un minimo fisso ed è applicata a tutti gli strumenti finanziari. Fondi, polizze assicurative, conti correnti, conti deposito e risparmio postale sono ugualmente soggetti al pagamento dell’imposta di bollo.

Ci sono tuttavia delle eccezioni: i titolari di conti correnti aperti presso banche o alla posta non devono pagare l’imposta se il saldo medio annuo è inferiore ai 5 mila euro. Di seguito un riepilogo delle condizioni per l’applicazione dell’imposta di bollo:

• Conti deposito, polizze, conto titoli: aliquota dello 0,10% per il 2012 e dello 0,15% con un minimo di 34,20 euro a partire dall’anno prossimo.

• Conti correnti bancari, postali e libretti postali: imposta fissa di 34,20 euro solo sulle giacenze medie annue superiori a 5 mila euro.

• Buoni postali dematerializzati: aliquota dello 0,10%, poi dello 0,15% dal 2013, calcolata sul totale dei buoni che riportano la stessa intestazione. L’imposta ha un importo minimo di 34,20 euro e ne sono totalmente esentati i possessori di buoni con importi più bassi di 5 mila euro.

• Buoni postali cartacei: imposta di bollo dello 0,10% (0,15% dal 2013), con importo minimo di 1,81 euro per buono. Non ci sono esenzioni per somme inferiori a 5 mila euro.

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