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Inchiestina a più voci sulla débacle di Google

Il flop di Google ieri in Borsa ha messo in guardia cronisti e analisti che cercano di comprendere cosa stia avvenendo al motore di ricerca più importante della rete e cosa questo significhi per le sorti dell´azienda.
Il quotidiano economico tedesco Handelsblatt non sembra credere alla versione dell´incidente che avrebbe fatto conoscere in anticipo i dati negativi dell’azienda provocando cosi il crollo borsistico fino a far perdere alle azioni del colosso di Mountain View circa l´8% del valore. Dati che non sono piaciuti agli investitori. L´azienda si è certo ripresa dallo shock, ora però la pubblicità valuta meno il click fatto dai visitatori del sito, mentre alcuni costi sono in crescita.
 
Secondo l´analista Sameet Sinha il core business della struttura rallenta. Sempre più persone utilizzano altri motori di ricerca. Ecco il vero problema di Google. Stesse considerazioni fa la sezione borsa della tv Ard che mette in primo piano lo stupore degli investitori. La Neue Zurcher Zeitung evidenzia il ruolo, negativo, svolto da Motorola. Le perdite dell’operatore di telefonia mobile si aggirano attorno ai 527 milioni di dollari afferma Nzz.
 
La Frankfurter Allgemeine Zeitung scrive che il modo caotico con cui si è giunti alla pubblicazione dei dati ricorda il debutto borsistico di Facebook. Come questo, anche gli errori di Goggle potrebbero trasmettere insicurezza agli operatori economici e creare ulteriori perdite, anche se l’analista di JP Morgan, Doug Anmuth, ha definito i conti di Google deboli ma non tanto come sembrava a prima vista. Il responsabile dell’azienda, Larry Page, ha ribadito i minori introiti pubblicitari sulla telefonia mobile che non rende quanto i click attraverso Pc.
 
Attraverso le innumerevoli possibilità date dai nuovi strumenti collegabili al web, si aprirebbe però “un universo sterminato” che Google sarebbe attrezzato a sfruttare. Nonostante ciò, Welt scrive che è la pubblicità online a restare la fonte principale dei redditi di Google. Anche Les Echos scrive che il costo medio del click, il barometro che determina i prezzi di chi vuole apparire sul motore di ricerca, è sceso. Per il New York Times la telefonia mobile si sta rivelando delizia e disgrazia dell´azienda. Smartphone e tablet portano nuovi clienti e pubblicità. Però questo si riflette negativamente su la pubblicità di pc e portatili.
 
 
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