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Obiettivi e incognite del Mes, il Fmi all’europea

Le funzioni del Mes (meccanismo europeo di stabilità) cresceranno sicuramente di importanza al momento però il fondo salva Stati da oggi nel pieno delle sue funzioni, ricorda più che uno strumento in grado di guidare nei momenti di crisi. Una carta simile al Fondo monetario internazionale, per gli Stati in difficoltà della zona euro. Il Mes è dotato di una varietà di strumenti e di mezzi finanziari addirittura più vasti dell’istituzione di Washington.In realtà le due strutture saranno chiamate ad agire in comune. Le prerogative del fondo europeo sono cresciute seguendo l’interminabile crisi che scuote da due anni la moneta unica. Con una forza d’urto di 500 miliardi di euro e con un capitale di base di 80 miliardi, il Mes può soccorrere gli Stati in difficoltà o concedere loro linee di credito preventive.A differenza del Fmi potrà acquistare le obbligazioni di stato prese di mira dai mercati e ricapitalizzare direttamente le banche senza passare attraverso gli stati di riferimento. Un fatto che permetterà di alleviare il credito del paese in difficoltà senza appesantirne il rispettivo debito pubblico. Evitando cosi che le crisi bancarie si trasformino sistematicamente in crisi del debito sovrano, un idea questa al cuore del progetto di unione bancaria. Per l´Europa si tratta di un passo avanti verso la maggiore integrazione politica ed economica del vecchio continente.
 
 
Per le Figaro l´ingresso nel pieno delle sue funzioni del fondo europeo salva Stati significa che l´Europa è riuscita a dar vita al proprio Fondo monetario. La partenza del nuovo “bazooka” anti crisi è salutata dalla Welt con una intervista al responsabile Mes. Klaus Regling registra successi nella lotta contro il crac finanziario continentale, ritiene che la strada verso il risanamento sia solo a metà del proprio percorso e invita gli stati Euro a non abbandonare la strada delle riforme. Secondo il New York Times però i ministri finanziari che si incontrano oggi a Bruxelles dovranno risolvere molte delle ambiguità che circondano l´effettivo funzionamento del meccanismo di stabilità europeo. La valuta europea esisterà anche tra cento anni afferma il futuro responsabile dell´importante think-tank tedesco, Diw. Marcel Fratzscher ritiene infatti che tra non molto tutti i Paesi Ue faranno parte della moneta.Le paure dell´inflazione continuano invece  a turbare i sonni dello Spiegel. Il settimanale di Amburgo dedica la propria copertina a un argomento ultimamente molto a cuore ai media della Germania. Con il sottotitolo, la strisciante espropriazione dei tedeschi, la testata fondata da Rudolf Augstein, illustra i possibili effetti dell´inflazione di provenienza continentale sulle tasche dei propri concittadini. Helmut Schmidt non ha invece angosce di questo tipo. In un intervento televisivo alla Zdf l´ex cancelliere ritiene che la Bce stia facendo fronte ai propri compiti in modo favoloso senza neanche permettere all´inflazione di rialzare la testa.Il New York Times, sottolineando le pulsioni separatiste di Catalogna, Scozia e Fiandre, si occupa degli effetti istituzionali continentali dell´impasse economico-finanziario europeo. La crisi euro sta facendo nascere una nuova e post-nazionale Europa afferma il quotidiano che in precedenza aveva indagato lo stato della Baviera. L´argomento dell´indipendentismo locale è affrontato anche dal quotidiano di Monaco. La Suddeutsche Zeitung ritiene infatti che l´Europa tra i propri problemi dovrà affrontare anche la questione secessionista.Chavez ha conquistato il suo quarto mandato da presidente del Venezuela. Lo annuncia el Pais nella sua prima pagina. Il 90% dei voti scrutinati vedono il caudillo di Caracas in testa con il 54,45% dei consensi. Mentre il presidente festeggia l´avvenimento che gli permetterà di governare per altri 6 anni. Staccato di dieci punti, Capriles Radonski riconosce la sconfitta sottolineando la sacralità della volontà popolare.La notizia della riconferma di Chavez alla testa della potenza petrolifera sudamericana è evidenziata anche da Washington Post, Financial Times, New York Times. Se il giornale britannico richiama l´attenzione sulla salute del presidente, il Nyt sottolinea la partecipazione storicamente alta della partecipazione allo scrutinio.All´avvicinarsi del termine che prevede il ritiro militare dall´Afghanistan cresce la paura verso i talebani nelle popolazioni del paese centroasiatico che più di altre hanno goduto del sostegno occidentale. Secondo la Neue Zurcher Zeitung è difficile prevedere se i guerriglieri un tempo sostenitori di Bin Laden cercheranno di abbattere il fragile ordine democratico nato negli ultimi anni a Kabul oppure tenteranno di prendere parte al processo politico in atto a Kabul.Al riguardo il New York Times registra le accuse di Hamid Karzai nei confronti del “doppio gioco” portato avanti dagli Usa in Afghanistan. Secondo il presidente di Kabul Washington combatte una guerra contro l´insurrezione senza però attaccare i padrini pachistani della guerriglia. Karzai rinfaccia a Obama anche i mancati rifornimenti di armi indispensabili per combattere i nemici alle frontiere.Vi è già comunque chi si prepara a colmare i vuoti nel futuro del Paese. Pechino sta infatti muovendo le proprie pedine nel paese centroasiatico. Come riferisce le Monde, il membro del comitato permanente dell´ufficio politico del Pcc, Zhou Yongkang, ha sottoscritto accordi in materia di sicurezza ed economia con Kabul. Zhou un super-poliziotto con un passato nell´industria energetica dell´Impero di mezzo sta portando le relazioni bilaterali tra i due paesi a livelli strategici.In attesa del secondo dibattito televisivo tra Obama e Romney, la stampa internazionale si interroga sulla sfida che della settimana scorsa a Denver. La Suddeutsche Zeitung mette in evidenza quanto il candidato repubblicano abbia profittato del duello per smarcarsi da mesi di abbracci ultraconservatori con il Tea Party. Il Washington Post si concentra invece sulla figura del presidente uscente chiedendosi se Obama non sia stato sopravvalutato come candidato.Per le Monde è tutto il ritratto “cool” del democratico che va messo in discussione. Secondo il giornale francese l´uomo che vuole un secondo mandato è ossessionato dal perfezionismo. Sicuro di se stesso fino al paternalismo, il leader di Chicago è lontano mille miglia dall´immagine che tanto affascina gli europei. 
 
Oltre ai propositi di David Cameron di opporsi al piano di nuovo budget europeo limitato alla zona auro annunciato dal Financial Times Deutschland, Londra valuta se porre il veto ai piani di fusione delle aziende europee aeronautiche e di difesa, Eads-Bae, informano la Reuters Germania e le Monde. Il giornale francese riporta quanto affermato dal ministro della difesa di Londra. Philip Hammond si è detto pronto a utilizzare la propria golden share nel caso in cui Parigi e Berlino non riducano la propria partecipazione al di sotto della quota di controllo. Il Financial Times si concentra  sulle preoccupazioni di Invesco. Il maggior azionista di Bae dovrebbe comunicare oggi le proprie “significative riserve” sul piano di fusione.
 
Stato sociale russo a rischio di collasso. Mentre il Kommersant riferisce sull´inizio del secondo round di discussione per riformare il sistema pensionistico del paese,  l´Economist lancia l´allarme sul livello insostenibile delle pensioni federali. Altrettanto fa il Moscow Times parlando di bomba a tempo per una delle più importanti promesse elettorali di Vladimir Putin.
 
Vedomosti si interroga se il nuovo primo ministro georgiano seguirà il cammino fatto a suo tempo dal presidente ucraino Yanukovic. Riallacciare buoni rapporti con Mosca senza farsi sfuggire l´opzione europea e occidentale.

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