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Parole, opere e relazioni del tedesco che salverà gli Stati Ue

L’Eurogruppo approva definitivamente in Lussemburgo il Mes, il meccanismo permanente di salvataggio europeo. Il presidente tedesco dell’Esm, Klaus Regling, finora a capo dell’Efsf, vede i risultati della battaglia all’Eurocrisi. “La nostra strategia funziona”, ha dichiarato Regling al Rheinische Post. “La mia più grande preoccupazione è che qualcuno dei Paesi in crisi non abbia la forza politica di mantenere un percorso di riforme attivo fino alla fine. Sarebbe una catastrofe”.
 
Regling tira un bilancio positivo dell’attuale politica per il superamento della crisi del debito. “La crisi non è ancora finita, ma abbiamo fatto più della metà della strada”. E sulla situazione di Atene, Regling avverte che “l’uscita della Grecia dall’unione monetaria sarebbe la soluzione più costosa pensabile”.
 
I 40 membri dello staff dell’Efsf hanno il compito di costruire il Mes. Il fondo permanente Mes, diventato operativo, avrà il dovere di salvare le attività dei paesi sofferenti dell’Eurozona. “Abbiamo preparato tutto affinché l’Esm possa cominciare il suo lavoro come il meccanismo di stabilità permanente per l’eurozona dal primissimo giorno della sua esistenza”, ha dichiarato Regling durante una conferenza. “Il passaggio da un’istituzione all’altra sarà facile e senza intoppi”.
 
I 17 paesi membri dell’eurozona versano 80 miliardi di euro al Mes. Ulteriori 620 miliardi di euro saranno promessi in garanzia. Sulla base di questi impegni, il Meccanismo europeo continuerà quello che il fondo temporaneo Efsf ha fatto finora, vendere titoli nel mercato dei capitali. Il Mes presterà fondi ai Paesi bisognosi. “Abbiamo inoltre cominciato a lanciare l’Esm sul mercato globale. Gli investitori stanno conoscendo l’Esm come un nuovo partecipante del mercato”, ha detto Regling.
 
“Considerando tutto il lavoro preparatorio, le strutture e il suo importante capitale, sono sicuro che il Mes avrà a breve successo così come l’ha avuto l’Esfs”, ha dichiarato il capo del fondo.
 
Nonostante la sua responsabilità su 700 miliardi di euro, il portavoce Wolfgang Prossil ha dichiarato alla DW che potrebbe non esserci nemmeno un segno che annunci il fondo di salvataggio europeo sulla facciata del non vistoso palazzo dell’ufficio dove ha preso in affitto spazio dall’European Financial Stability Facility, il fondo di salvataggio temporaneo.
 
Ma i riflettori che si sono accesi sull’Esm dopo l’approvazione del piano da parte della Corte costituzionale tedesca non hanno fatto luce sull’uomo che dirigerà il fondo. Regling è soprattutto un rappresentante della grande finanza privata: dal 1999 al 2001 è stato infatti managing director di Moore Capital, uno degli hedge fund più aggressivi del mondo. Regling ha anche un notevole network di relazioni internazionali, essendo stato anche superconsulente finanziario privato. Si spera che questo lo aiuti nei suoi road show in Asia, così come fece subito dopo l’approvazione dell’Esfs.
 
Ma c´è anche un Regling “pubblico”, non meno importante di quello privato: dal 1985 al 1991 ha lavorato al Fondo monetario internazionale tra Washington e Giacarta, e dal 1991 al 1998 ha avuto un ruolo chiave nel ministero delle Finanze tedesco come capo della divisione Affari monetari internazionali. In questa veste è stato uno dei maggiori contributori nella scrittura del primo Patto di stabilità e crescita, dopodiché si è ritagliato un ruolo di “tutore” del Patto come direttore generale per gli Affari economici e finanziari a fianco del commissario europeo Joaquín Almunia.
 
La Spagna ha già garantito aiuto alle sue banche e riceverà fino a 100 miliardi di euro. Alcuni analisti, si legge sul sito della Bbc, ritengono che la capacità di fuoco di 500 miliardi di euro non sarà abbastanza forte per salvare l’eurozona. “La buona notizia è che usando il funding in maniera oculata per supportare l’acquisto di titoli probabilmente si potrà far durare quei capitali abbastanza a lungo”, ha dichiarato alla Bbc Sarah Hewin, alla testa del centro di ricerca globale Standard Chartered.
 
Il signore degli hedge fund riuscirà a trovare la quadra nella crisi dei debiti sovrani?
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