Qualunque cosa ne pensiate, lo dovete a lui se avete visto il topless di Kate Middleton, moglie del principe William e futura (probabilmente) regina d´Inghilterra. Le ha pubblicate il settimanale Closer del gruppo Mondadori France, di cui Ernesto Mauri è stato numero uno fino a l´altro ieri, quando è stato richiamato in patria, e precisamente a Segrate, a risollevare le sorti molto compromesse della casamadre Mondadori, presieduta da Marina Berlusconi.
Per il suo scoop francese, che ha fatto infuriare le graziose maestà britanniche, Mauri ha avuto dei problemi con la giustizia: è stato condannato a un´ammenda e gli è stato intimato di distruggere gli originali (sic) delle foto; il che in tempi di Internet suona come una stranezza, ma evidentemente i magistrati sono persone un po´ particolari dappertutto.
Lui comunque, non si è preoccupato più di tanto della sanzione: l´operazione Kate ha fatto bene alle vendite del giornale e alla sua casa editrice che se la sta cavando onorevolmente nella crisi generale dell´editoria cartacea.
Fondata nel 2006 dopo l´acquisizione del gruppo Emap, la Mondadori France pubblica 28 testate maschili, femminili, di tempo libero, tv. E´ la quarta nel suo settore in Francia con una quota di mercato di poco superiore al 10 per cento (sia come diffusione sia come pubblicità) e chiude i conti con un fatturato di circa 350 milioni di euro.
Lo Stato francese ha premiato il suo lavoro, iniziato nel 2007, nominandolo cavaliere. Molto di più ha fatto adesso la figlia del Cavaliere (quello di Arcore) richiamandolo e affidandogli la responsabilità dei periodici italiani, vera spina nel fianco della casa di Segrate.
Mauri ha incominciato a lavorare nell´editoria nel 1975 nel gruppo Rusconi, diventandone nel 1980 direttore generale. Nel 1991 è entrato per la prima volta in Mondadori, come capo dei periodici.Nel 2000 passaggio a Telecom Italia, con l´incarico di occuparsi della 7 già allora nei guai. Poi, nel 2003, con Urbano Cairo sempre a seguire i periodici. Nel 2007 ritorno in Mondadori che gli affida le testate francesi.
Ora che è tornato a Milano, troverà dei problemi seri e un clima tutt´altro che sereno. Le testate periodiche sono tutte in difficoltà e la divisione rischia di chiudere il 2012 in rosso. Anche la corazzata del gruppo, Panorama, perde colpi non essendo riuscita a trovare una formula editoriale gradita al pubblico e alla pubblicità. Della situazione è stato ritenuto responsabile l´ex numero uno dei periodici, Nini Briglia, che se n´è andato da Segrate in maniera non propriamente amichevole.
Briglia per anni è stato l´alter ego di Maurizio Costa, amministratore delegato del gruppo, che gli ha affidato appunto la responsabilità dell´intera divisione periodici, sia italiani, sia stranieri. Dunque era anche il superiore di Mauri e, pare, non lo amava molto.
Da dove incomincerà Mauri per rivitalizzare i bolsi periodici mondadoriani? Lui vanta un rapporto diretto con Marina Berlusconi, circostanza che lo stesso Costa vede con fastidio e un certo timore per la propria posizione personale, e quindi avrà mano libera. Sono preoccupati i manager di tutti i livelli, considerati parte del problema, e anche i direttori delle testate che giorno dopo giorno perdono smalto, lettori e inserzionisti. Ci saranno tagli? Defenestrazioni? Chiusure di testate? E´ possibile, anzi probabile.
E´ un lavoro molto duro quello che aspetta questo cavaliere francese, sempre vestito impeccabilmente. Potrà farsi coraggio pensando che la sua diretta concorrente, la divisione periodici di RcsMediagroup, è messa molto peggio di lui.