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Poche novità nella puntata d’esordio di Servizio Pubblico

Il 4 novembre 2011, all’indomani della prima puntata di Servizio Pubblico, trasmessa su un network di reti regionali e su SkyTg24 Eventi, il quotidiano La Repubblica titolava “ascolti eccezionali”. Infatti, il programma otteneva circa 3 milioni di spettatori ed uno share del 12%. Senza contare gli oltre 500 mila individui, di cui 300 mila, solo sul sito di repubblica.it, seguivano la diretta di Servizio Pubblico in streaming.
 
Nella stessa serata, Servizio Pubblico rimaneva, per tutta la durata del programma, al top dei ´trending topic´ su Twitter. Tanto da far affermare, a Michele Santoro, che “La rivoluzione era cominciata”. Del resto, il titolo della puntata era eloquente: “Azzerare la casta”.
 
Un anno dopo, riparte l’avventura di Servizio Pubblico. Questa volta su La7, ed anche questa volta un quotidiano, nello specifico, La Stampa titola “Boom di ascolti per Santoro su La7”. Ma gli ascolti sono identici a quelli dello scorso anno: 3,0 milioni di spettatori ed uno share del 13% (fino alle ore 00.15).
 
C’è da aggiungere che, per tutto il tempo della puntata, l’hashtag #serviziopubblico non sale al top dei ´trending topic´ di Twitter. Infatti, si accoda a #lemigliorinotescrittedaiprofessori, che resiste sul social network per oltre 24 ore (certificando, peraltro, la definitiva presa del mezzo da parte dei ragazzi).
 
Il titolo della prima puntata della seconda stagione di Servizio Pubblico è “Ladri di Stato”. Ospiti in studio: Matteo Renzi, Gianfranco Fini e Diego Della Valle. Nella scaletta del programma si replica l’intervista pruriginosa come lo scorso anno. Al debutto della prima serie si stagliava l’intervista a Chiara Danese, parte civile nel processo “Bunga Bunga”. Quest’anno, l’intervista è a Ruby, dove racconta le feste di Arcore (intervista trasmessa dopo la Mezzanotte).
 
Il picco di ascolto di puntata di 3,7 milioni è alle 21:53, in concomitanza con la tanto discussa intervista di Michele Santoro a Gianfranco Fini, circa la casa di Montecarlo.
 
Lo share raggiunge il punto massimo del 20,1% alle 23.49 sui risultati del televoto (tramite sms), in merito alla questione “Alla ricerca del leader”, dove nel duello tra Angelino Alfano e Roberto Maroni, ha avuto la meglio il segretario leghista. Entrando nel dettaglio degli ascolti della prima puntata di Servizio Pubblico, il profilo d’ascolto mostra un’età media di 58 anni, analoga a quella di “Piazzapulita”, mentre, sempre su La7, “L’Infedele” si stanzia a 61 anni. Sul pubblico di età inferiore ai 54 anni Servizio Pubblico si attesta ad uno share del 9%. Lo share raddoppia al 18%, sul pubblico Over55 anni. Sull’audience di classe socio- economica elevata, il programma di Michele Santoro raggiunge uno share del 19,2%; e del 23,1% tra i laureati (10 punti sopra il dato medio).
 
L’ascolto per aree geografiche del talk show indica, inoltre, che nelle regioni centrali, quelle dove l’ascolto percentuale è massimo, lo share sfiora il 16,2%.
Nel Nord Italia, tocca il 14,6%. Risale al 16,1%, nel Nordest, e al 13,6%, nel Nord Ovest. Nelle regioni del Sud ed Isole Servizio Pubblico cala al 9,1% di share. Nota curiosa, nella Toscana di Matteo Renzi lo share di Servizio Pubblico era al 18,6%, in Emilia Romagna, patria di Pierluigi Bersani il 19,4%, ed infine, in Puglia, regione del governatore Niki Vendola, altro sfidante alle primarie Pd lo share era al 5,9%.
 
Luigi Ricci

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