Ho letto l’intervista all’amico Piercamillo Falasca, che stimo, sull’opportunità di organizzare primarie per il polo liberale e riformatore, pur rispettandole, devo esprimere le mie riserve. Tre osservazioni:
1) Il polo al quale fa riferimento Falasca è ancora in una fase di definizione. Ci sono alcuni movimenti che si sono affiancati a Italia Futura nel dibattito che l’associazione promuove da oltre tre anni. In particolare Fermare il declino e lo stesso Zero+ di Falasca. Ma è indubbio che su alcuni temi, in particolare la “questione” Monti, vi siano punti di divergenza. Il presidente di Italia Futura, Montezemolo, ha parlato chiaro in tal senso, come del resto alcuni esponenti di primo piano di Fermare il declino si sono espressi in maniera opposta.
2) Italia Futura, sempre nelle dichiarazioni del suo presidente, non è preclusa al dialogo con esponenti della politica che guardano nella sua stessa direzione, prescindendo da quelli che sono gli “steccati” eretti ad hoc per ottenere un facile consenso dal sentiment diffuso, ma che rischia di degenerare in una sterile demagogia populista “alla Grillo”. La missione di Italia Futura è quella di andare oltre, trasversalmente oltre i pregiudizi, le valutazioni e le preclusioni sommarie.
3) Montezemolo ha indicato chiaramente che il processo di aggregazione non può prescindere dal confronto con gli esponenti dei vecchi partiti, trasversalmente. Ovviamente non si tratta di alleanze con coloro che hanno determinato il fallimento della seconda repubblica, bensì la definizione dei punti di convergenza con le personalità che da tempo hanno manifestato le loro accese critiche, anche nei confronti dei rispettivi schieramenti, esprimendo così la medesima volontà di cambiamento. Non a caso, Montezemolo cita i due maggiori, Pdl e Pd, intesi non come “partiti politici”, bensì come bacini dai quali si possono aggregare personalità oneste, capaci e di rilievo. Allo stato, non mi pare ci sia la stessa disponibilità da parte degli altri movimenti che cita Falasca., sebbene è da riconoscere che Zero+ si sia resa più aperta in tal senso…
Quindi, in estrema sintesi, credo sia oltremodo prematuro parlare di eventuali primarie laddove non esiste ancora un polo liberale definito nel dettaglio, ma solamente alcuni, forse troppi movimenti.
Italia Futura prosegue il lavoro di aggregazione secondo i principi espressi dal suo presidente, che ovviamente condivido, nella certezza che un grande movimento possa essere realizzato con il contributo di tutte quelle forze provenienti dalla società civile, dal volontariato e dalla politica che auspicano una rivoluzione in chiave popolare, moderata e liberale e del nostro Paese.
Romano Perissinotto
fondatore di Italia Futura Lombardia