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Prove tecniche di dialogo tra Marchionne e governo

Si riannodano i fili del dialogo tra Fiat e governo. Dopo le critiche dell’esecutivo (ma non del premier Mario Monti) alla modifica di Fabbrica Italia da parte del Lingotto, le critiche di Sergio Marchionne agli accordi di libero scambio tra Ue e Asia (critiche non condivise dal ministro Enzo Moavero) e i rilievi del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, sull’uso delle risorse statali per i motori elettrici che la Casa torinese non ha poi realizzato, ecco che ieri a Pomigliano d’Arco tra l’esecutivo e i vertici del gruppo torinese è partita una nuova fase in cui Marchionne è parso avviare una nuova strategia comunicativa più collaborativa e meno antagonista nei confronti delle istituzioni e dell’opinione pubblica.
 
Visita a sorpresa nello stabilimento Fiat di Pomigliano d´Arco del ministro all´Ambiente, Corrado Clini e dell´amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne. Ministro e amministratore delegato hanno accompagnato una delegazione inviata dal governo brasiliano per prendere visione dell´impiantistica in vista della costruzione di una nuova fabbrica in Brasile.
 
“Abbiamo deciso di studiare una collaborazione con il Ministero dell´Ambiente e il governo sulla motorizzazione e la componentistica per affrontare la sfida ambientale del settore auto”. Così il ministro Clini, a margine di un incontro all´ambasciata cinese a Roma, ha spiegato l´incontro con l´ad della Fiat a Pomigliano. Il governo e Fiat, aggiunge il ministro, sono quindi al lavoro per una collaborazione “sulle nuove tecnologie”, anche in vista dei limiti “imposti al 2020” sulle emissioni.
 
“Sergio Marchionne – ha precisato Clini in merito alla visita nello stabilimento campano – mi ha chiesto qualche settimana fa se ero disponibile a visitare con lui le nuove produzioni di Fiat”, come quella della nuova Panda a Pomigliano: “E´ stato molto utile”.


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