Scommesse in politica: le quote tra grillini e primarie PD
“Scommettere sulla propria sconfitta è un modo conveniente di assicurarsi la vittoria”. Potrebbe essere un buon consiglio, quello di Giovanni Soriano, da suggerire a molti politici italiani in vista delle prossime elezioni nazionali, soprattutto alla luce dei risultati delle regionali siciliane e l’affermazione del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. L’incertezza è tanta e magari vista l’aria “rottamatrice”, sapere quanto è quotata una leadership o quanti voti prenderà un partito, potrebbe, sondaggi alla mano, riservare non poche sorprese.
M5S – Convince ora più che mai la politica di andare da soli contro tutti i partiti tradizionali, con candidati scelti in rete e pronti a rinunciare, come hanno affermato dai comitati elettorali ai rimborsi, e in Sicilia all’85% dello stipendio. Un programma che ha convinto i siciliani, ma non solo; i bookmakers stimano il Movimento 5 Stelle e i grillini tra il 15 e il 20% di consensi alle prossime elezioni del 2013. Il primo successo di rilievo era attivato a Parma, dove la stagione di proteste dei cittadini era sfociata nell’elezione a sindaco di Federico Pizzarotti a Parma. Ma il pieno di consensi in Sicilia, con il Movimento primo partito nella giunta dell’isola, aumenta la curiosità degli analisti politici e l’attenzione degli allibratori per i dettagli che permettano delle quote più aderenti ai colpi di scena della politica italiana.
A livello nazionale, dopo l’exploit siciliano, il consenso potrebbe essere davvero consistente. Secondo alcuni allibratori, molto difficilmente (dato a 10.00, la quota più alta in lavagna) Grillo e il suo movimento non supererebbe la soglia di sbarramento del 5%. L’ipotesi più accreditata, quotata a 2.00, in ribasso dal momento che prima della tornata siciliana era dato a 2.25, è di una percentuale di consensi compresa tra il 15 e il 20%. La quota più alta, a 2.50 è data al range tra il 10-15%, mentre scende a 3.00 – era a 3.55 – quella tra 20 e 25%. Qui poi si realizzerebbe il sogno dei grillini di essere il partito di maggioranza relativa. In ribasso anche l’affermazione del movimento con una percentuale superiore al 25%: quotata a 4.00 prima delle elezioni siciliane, è scesa ora a 3.25.
PD, la quota di una rottamazione? In fatto di numeri e percentuali invece resta sempre alta l’attenzione per le primarie PD. Secondo i maggiori bookmakers Bersani e Renzi sarebbero sempre più vicini, anche se il segretario del Partito Democratico sarebbe ancora il candidato favorito a vincere le primarie del PD. L’appuntamento del prossimo 25 novembre vede la quota per il segretario in carica tendenzialmente in rialzo: rispetto all’ultimo aggiornamento di un mese fa, la quota è infatti salita da 1.40 a 1.55. Tendenza inversa per il “rottamatore” Matteo Renzi, che nella lavagna dei bookmaker ha ridotto la forbice con Bersani e da 2.75 è passato all’attuale 2.55. Restano più staccati gli altri candidati: stabile a 6.50 Nichi Vendola, mentre il capogruppo Pd in consiglio regionale veneto, Laura Puppato, sale da 15.00 a 18.00. Quote da outsider per Bruno Tabacci, offerto a 35.00.
Ora, aspettando le prime candidature del Pdl per le primarie del 16 dicembre, per conoscere le prime quote anche per l’area di centrodestra: saranno davvero le prime primarie dell’era post Berlusconi?
(A cura della redazione di Agicos)