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Siria, i mosaici di Maaret al-Numan vittime della guerra civile

I turisti sono scomparsi da un pezzo. Ma questo edificio del XVII secolo una volta si vantava di accogliere i visitatori della più grande collezione di mosaici del Medioriente. Nel cuore di Maaret al-Numan, cittadina nel nord della Siria, teatro da diversi mesi di violenti combattimenti tra ribelli e forze lealiste, il celebre museo di al-Maara è riuscito a sfuggire ai saccheggi ma soffre per i continui bombardamenti da parte dell´esercito di Damasco.Davanti alle imponenti porte di legno massiccio ricoperte di ferro battuto oggi montano una guardia non troppo convinta adolescenti armati di kalachnikov e di nastri con la shahada, la professione di fede islamica, mentre un graffito sui muri del museo promette la vittoria alla brigata ribelle dei martiri di Maaret al-Numan che ha fatto di questo rifugio per i viaggiatori, costruito nel 1665 dal sultano Murat Jalabi, uno dei bastioni della resistenza contro il regime di Assad.Nel corso dei secoli l´edificio ha svolto diverse mansioni, ostello della grande moschea, bazaar, magazzino e infine, museo nazionale. Le mura spesse lo rendono simile a una fortezza, eretta intorno a una grande cortile quadrato con una moschea al centro e qui sono conservati ed esposti al pubblico un gran numero di mosaici conservati da secoli in Siria, dopo avere fatto parte dei tesori del regno di Apamea, dell´antica Antiochia o di altre città perdute nelle nebbie del passato.Una vera catastrofe archeologica, un altro dei drammatici effetti collaterali della guerra civile in Siria.(Immagini Afp)

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