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Verso il Congresso del Pcc, con discrezione

Ce n’è per tutti. Con l’avvicinarsi dell’8 novembre data d’apertura
del Congresso del Partito comunista che sancirà il rinnovamento della
dirigenza della Repubblica popolare, sulla stampa internazionale
compaiono articoli che fanno i conti in tasca e nuovi e vecchi leader.
Questo succede nel giorno in cui il deposto ex astro nascente della
politica cinese, Bo Xilai, già fuori dal Partito, è stato espulso anche
dal Parlamento e privato pertanto dell’immunità. Sebbene manchi ancora
un calendario certo, si aprono così le porte di quello che in molti considerano il
più importante processo in Cina degli ultimi trent’anni.

Intanto
sulle colonne della stampa estera continuano le fughe di informazioni
sulle ricchezze dei dirigenti. L’ultimo in ordine di tempo è il premier
Wen Jiabao. Un’inchiesta del New York Times svela le fortune accumulate
negli anni dalla famiglia del premier. Un patrimonio che secondo le
stime del quotidiano Usa ammonta in totale a 2,7 miliardi di dollari.
Uno smacco per il primo ministro che per la sua vicinanza alle classi
più deboli si era guadagnato l’appellativo di nonno Wen, ma che già nel
nome, Jiabao, traducibile come “tesoro di famiglia” aveva scritto quanto
rivelato dal NYT, commenta Simone Pieranni, direttore dell’agenzia
China Files.

“Molti parenti di Wen Jiabao, tra cui
il figlio, la figlia, il fratello minore e il cognato, sono diventati
straordinariamente ricchi durante la sua leadership”, scrive il
quotidiano newyorkese. E dire che un cablogramma del 2007 diffuso da
WikiLeaks spiegava come il premier fosse disgustato dai tentativi della
mogie di arricchirsi sfruttando il nome del marito.

Un primo risultato dell’inchiesta è stato l’oscuramento in Cina del
sito del NYT. Lo stesso trattamento era stato riservato quattro mesi fa all’agenzia
finanziaria Bloomberg per aver svelato la fortuna economica della
famiglia del leader designato della Repubblica popolare, Xi Jinping.

Pechino
bolla il tutto come calunnie. Certo è che negli ultimi tempi è
circolata l’indiscrezione secondo cui i documenti su Wen siano stati
serviti su un piatto d’argento ai reporter statunitensi. Dentro
Zhongnanhai, il Cremlino cinese, si sparano gli ultimi colpi prima del
serrate le file del Congresso.

Si è detto che le
notizie e gli scandali non risparmiano nessuno. Da ricordare sono
l’incidente a bordo di una Ferrari che a marzo costò la vita al giovane
Ling Gu e la promozione al padre, Ling Jinhua, ex capo dell’Ufficio
generale del Comitato centrale del Partito comunista e uomo del
presidente Hu Jintao.

Di ieri è invece un rapporto
del Brookings Institution di Washington a firma Chen Li che ricorda il
conflitto d’interessi del probabile futuro premier Li Keqiang. Lui che
ha puntato molto sulle campagne salutiste e si occupa della riforma del
settore sanitario ha un fratello che di fatto comanda il monopolio del
tabacco in Cina.


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