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Vi svelo il Crocetta segreto

Clic di una vittoria. Una folta schiera di fotografi aspetta per ore di incorniciare Rosario Crocetta, neo governatore della Regione Sicilia, con le dita alzate a mo’ di V di vittoria. Eppure niente, “aspettiamo ancora che porta sfortuna”. Quando finalmente si decide, i fotografi spazientiti l’hanno lasciato solo e il suo staff ha dovuto richiamarli per avere l’immagine che poi ha fatto il giro d’italia.
“Rosario è così – racconta a Formiche.net il suo portavoce Angelo Di Silvio – un siciliano vero, scaramantico e devoto alla Madonna”. Un romantico che non ama il web (e si vede, a giudicare dal suo sito) ma le piazze, il contatto con la gente: “Potrà sembrare inspiegabile per un politico moderno ma lui di facebook e twitter sa poco o niente mentre si esalta con i comizi nel centro delle città”.
 
Come è nata la vittoria
Per questo, da quando ha accettato la sfida alla corsa per Palazzo dei Normanni, Crocetta ha macinato chilometri su chilometri, 36mila più o meno, battendo l’Isola quasi in ogni dove, dai piccoli centri con eventi da 50 persone ai grandi con oltre 5mila: “Ha parlato con tutti, dagli imprenditori ai disoccupati, dai giovani agli anziani, con la parte più autentica della Sicilia” in quella che non è stata una campagna faraonica, circa 110mila euro i costi secondo lo staff, ma che ha saputo far breccia nel cuore dell’isola. E da qui è nata la sensazione che l’impresa si poteva compiere: “Un paio di settimane fa – aggiunge Di Silvio – c’è stata la percezione che la gente vera avesse compreso il messaggio. Poi si sa in politica ci sono alchimie e variabili non prevedibili ma l’ottimismo sul buon esito dalle urne c’era”.
 
Nomi e numeri dello staff
Lo staff che in campagna elettorale ha lavorato per Crocetta è stato di circa 7-8 persone, alcune delle quali collaboratrici storiche come Michela Stancheris, una bergamasca in Sicilia, “vera spina dorsale” del neo goverrnatore.
 
La genesi dell’appoggio dell’Udc
La candidatura di Crocetta è stata sostenuta sia dal Pd che dall’Udc. Di Silvio svela che “è stato il senatore dell’Udc, Gianpiero D’Alia, anch’egli siciliano, a inventarsi una mattina d’agosto l’appoggio del partito a Crocetta su cui poi c’è stata compattezza da parte di tutti il vertice dell’Udc, da Pier Ferdinando Casini a Lorenzo Cesa. E anche il Pd, da parte sua, ha fatto il suo dovere”, commenta il portavoce.
 
I consigli mediatici dell’elettorato
Gli slogan per la sua campagna elettorale Crocetta li ha ricevuti direttamente dalla gente: “Da un giovane avvocato fuori da un bar che gli ha detto ‘Rosario unisci e vinci’ o da una famiglia incontrata all’autogrill che ha commentato ‘qui le cose vanno male perché c’è la Manciugghia (corruzione, in siciliano)’ e abbatterla è diventato il suo mantra”.
 
Come ha festeggiato
I festeggiamenti per la vittoria sono stati sobri, solo una cena a notte fonda, dopo le interviste in tv ,con un amico e i più stretti collaboratori in un hotel a Castel di Tusa (Messina) dove Crocetta aveva fissato il suo quartier generale. Ieri sera la festa con la sua Gela in piazza e nel fine settimana ci saranno altri “grazie” a Palermo, Catania, Messina.
 
Le prossime scelte
Ma con grande moderazione perché la sfida che attende Crocetta alla Regione non è semplice: “Il neogovernatore si è posto il problema dell’astensionismo che ha caratterizzato il voto siciliano e intende ridare credibilità alla politica con le sua future azioni. Quali? Ci saranno da subito provvedimenti urgenti richiamati dalla situazione economica disastrosa in cui versa l’isola. Per questo non può non trovare i voti di cui ha bisogno per governare (Crocetta avrà 39 dei deputati regionali, gliene mancano 7, ndr). Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. La squadra di governo sarà il giusto mix tra tecnici e politici e tra i primi nomi è stato anticipato quello di Lucia Borsellino, figlia del giudice ucciso da Cosa nostra, assessore in pectore alla Salute”.
 
Il cruccio del portavoce
Di Silvio, ma un difetto Crocetta ce l’ha? “E’ un ritardatario cronico – svela il portavoce del governatore – Si presenta mediamente con un’ora di ritardo a ogni appuntamento. Anche ieri alla conferenza stampa prevista alle 12 arrivato alle 13.40, bucando tutti i tg. I giornalisti erano inferociti. Su questo, sì, c’è da lavorare…”.


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