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L´Italia concreta (e marxista?) di Bruno Tabacci

Laura Puppato, con una buone dose di coraggio, l´ha definito il candidato più “sexy” delle primarie mentre su Twitter vista l´età, 66 anni, e la sua lunga carriera in politica, l´hanno ribattezzato”Tabacciosauro”.

Bruno Tabacci, dal 10 giugno assessore al Bilancio del Comune di Milano guidato da Giuliano Pisapia ha pochissime chance di risultare vincitore domenica quando si esprimerà il popolo del centro-sinistra. Dal 2 agosto scorso, quando ha ufficializzato la sua corsa per avere ”un bilanciamento della coalizione in funzione della moderazione, che non è moderatismo, ma un atteggiamento, un modo di pensare, un equilibrio che si propone”, porta avanti con forza in tv, ieri a Ballarò, e sui giornali le sue idee. Che ultimamente sembrano aver subito una virata a sinistra.

Marxisti per Tabacci

Grazie anche al nutrito gruppo su facebook, quasi novemila fan, “marxisti per Tabacci” che lo sostiene perché “i suoi trascorsi da democristiano di sinistra, la cura che sempre ha avuto per il sociale e per la famiglia, il suo naturale rappresentare, per essenza stessa, la gloriosa Prima Repubblica con il suo corollario di piena occupazione, disavanzo di bilancio e gestione assistenzialistica dello Stato, sono per noi garanzie di un sistema che, lungi dal seguire pedissequamente i diktat libero-efficentisti dell’Europa, sappia invece spianare il terreno, tramite la ristatalizzazione delle grandi aziende ex statali, all’avvento del socialismo in Italia”. Forte di questo appoggio, Tabacci ultimamente ha dichiarato di essere “molto più a sinistra di tanti altri che si dicono di sinistra” e che “questa crisi richiederebbe un approccio marxiano”.

L´omaggio a Monti

Quali? Il programma del candidato di Italia concreta inizia con un omaggio a Mario Monti, nel solco del quale deve continuare il futuro esecutivo: “La nostra coalizione si candida come alternativa morale e politica al lungo periodo berlusconiano, responsabile di aver lasciato un cumulo di macerie nel Paese e, proprio per questo, non può che riconoscere la positività dei passaggi politici che, con l´accorta regia istituzionale del Presidente Giorgio Napolitano, hanno portato al Governo del sen. Mario Monti. Rivendica, pertanto, come quest´area sia stata decisiva, rinunciando alla deriva elettorale in una fase drammatica per l´economia italiana per creare le condizioni politiche più favorevoli, pur in un contesto sociale gravemente deteriorato”.

La rivoluzione morale

Secondo Tabacci, “i ripetuti scandali hanno sconvolto la coscienza civile del Paese e fatto crescere il distacco dei cittadini dalla politica”. E’ quindi necessario un rinnovamento profondo non di facciata; una vera è propria rivoluzione morale. Questo rinnovamento include una visione diversa, anzi opposta, rispetto a quella attuale. “L´Italia oggi è un Paese alla rovescia – si legge nel suo manifesto – la scuola non è per gli studenti ma per i professori, la sanità non è per i malati ma per i baroni universitari, la giustizia non è in funzione dei cittadini ma degli avvocati e dei magistrati. Improvvisamente dovremmo introdurre una rivoluzione di pensiero. Dovremmo affermare: che il benessere è legato al lavoro e non alla furbizia; che gli affari non si possono condurre senza regole e senza un´etica profonda, che i diritti camminano sulle gambe dei doveri, che la politica senza principi è un pragmatismo senza speranza”.

L´Europa federale

Tabacci immagina un´Europa federale: “Occorre una vera cessione di sovranità da parte dei singoli Stati e un grande sforzo di generosità, che cominci a mettere insieme i debiti sovrani, dando vita agli eurobond e trasformando la Banca centrale europea in una vera banca centrale sul modello della Federal Reserve americana”.

I tagli alla politica

 

L´assessore milanese annovera nel suo programma una serie di proposte concrete per tagliare i costi della politica: ridurre il numero dei Parlamentari; abolire le Province; accorpare le Regioni; togliere i privilegi alle Regioni a statuto speciale; ridurre il numero delle società nate dalle ex municipalizzate mediante soppressioni e accorpamenti.

Liberalizzazioni

Severità per gli evasori del fisco e competizione nel sistema economico sono le parole chiave per Tabacci che a livello economico ritiene “necessario procedere ad una piena liberalizzazione dei settori economici, dei mercati e delle professioni per incidere su di un sistema di potere assai consolidato che alimenta e incoraggia i costi perversi della politica, attraverso una riforma profonda dei servizi pubblici locali”.

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