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Anche la Gran Bretagna ha la sua spy story (fallita)

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Edward Devenney, 30 anni, è un militare britannico impegnato in Marina da oltre undici anni e al servizio di Sua Maestà presso il sottomarino Trafalgar. Deluso per una mancata promozione che considerava certa (i tagli di budget fanno di questi scherzi), alimenta un sentimento di rivalsa se non di odio verso la Marina. Ispirato a qualche film, deve aver pensato di poter divenire il protagonista di una spy story.
 
Devenney contatta quindi l’ambasciata russa a Londra e fa sapere di avere raccolto materiale utile a avelare i segreti del sottomarino, i suoi spostamenti, il suo armamento nucleare e soprattutto i famosi codici per decrittare le comunicazioni. Proprio come in una pellicola cinematografica. Al militare inglese viene quindi fissato un appuntamento segreto con due agenti. Naturalmente, Devenney è convinto della bontà del suo piano e quindi di andare ad incontrare due spie dell’ex Kgb. Peccato che invece alla riunione per la vendita di segreti militari ci fossero sì due 007 ma fedeli alla Regina. Devenney vieni quindi arrestato.
 
Aveva sottovalutato che in tutte le sceneggiature che si rispettano i cattivi finiscono male. Per lui il risultato è stato il carcere. Ieri a Londra si è celebrata ieri la prima udienza del processo. Il giovane militare ha ammesso le sue responsabilità addossandosi tutte le colpe e negando il coinvolgimento di un’altra persona. Il procuratore, Mark Dennis, ha avuto quindi gioco facile nella sua requisitoria. Senza però entrare nei dettagli. Il ministero della Difesa ha infatto dichiarato molte delle informazioni legate al caso (e cioè al sottomarino nucleare) top secret e quindi non divulgabili pubblicamente.

 

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