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Bersani, Casini e Montezemolo. La difficile combinazione

La lettura delle cronache politiche è, in Italia, spesso deludente. Poche volte capita di leggere commenti interessanti e culturalmente solidi. L´intervento di Luigi Bobba su L´Unità è una buona eccezione.
Il parlamentare Pd è un ex presidente delle Acli, sarebbe definito un ´cattolico maturo´ o ´democratico´ se non fosse che si tratterebbe di una gabbia cui difficilmente Bobba si troverebbe a suo agio. La sua presenza nel partito di Bersani è frutto della suggestione veltroniana di far incontrare nella stessa formazione politica esponenti provenienti da storie culturali diverse. È chiaro che oggi si sente a disagio in un Pd che va radicandosi nell´esperienza socialista. Ed è evidente che le firme del suo successore (Oliviero), di Bonanni e di Riccardi al manifesto di Montezemolo pongono un problema serissimo ai cattolici del Pd. Bobba, che è uomo non banale, sa che la questione attiene tanto ai democratici quanto ai supporter di Italia futura.
Il partito di Bersani deve scegliere se e come dare rappresentanza alla voce dei moderati che sono con lui (e questi capire se vale la pena restare in un movimento sempre più di sinistra). I cattolici che hanno sposato Montezemolo (facendo allontanare il laico Oscar Giannino) debbono a loro volta chiarire dove si collocherà la loro formazione.
Fuori dalle righe, Bobba sembra auspicare una alleanza fra progressisti e moderati che includa i. Questi ultimi proprio gli amici di Italia Futura. L´opzione non è bizzarra ed è evidente che Fermare il declino (culturalmente incompatibile con il Pd) colga appieno il rischio di un esito di questo genere.
Chi si sfrega le mani è Casini che ha confermato in una intervista a Repubblica quanto già mesi fa anticipò al Corriere della Sera: lui si presenterà alle elezioni alleato con il Pd e con una Lista diversa dall´Udc. Questa scommessa sul rapporto fra progressisti e moderati nel nome della governabilità potrebbe trovare la convergenza sia dei cattolici democratici che dei cattolici non (ancora) allineati che già si dividono fra lui, Montezemolo e Passera.
Le combinazioni possono essere diverse ma, dopo aver messo il suo timbro sul governo Monti, il presidente dell´Internazionale Dc mette la sua firma su un nuovo centrosinistra che promette di voler governare la prossima stagione politica.
Ora, si tratta solo di avvisare gli indecisi amici di Italia Futura che ancora non hanno ben capito se tentare la via del nuovo centrodestra con o senza Berlusconi oppure accordarsi con i due Pier ma nel nome di Monti.
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