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Bersani e Renzi, lo zio prudente vs. il figlio coraggioso in tv

Giusto il tempo di un endorsement esplicito, quello del leader di Sel Nichi Vendola, a Otto e mezzo e subito dopo linea a Rai Uno dove va in scena il confronto tra i due sfidanti al ballottaggio delle primarie del centro sinistra, Pierluigi Bersani e Matteo Renzi.
Nulla a che vedere con la rigidità americana dello scontro tra i cinque candidati su Sky dello scorso 12 novembre. Monica Maggioni è più sciolta e sorridente nell’interrogare i due aspiranti premier sul futuro del Paese.

Matteo Renzi definisce se stesso e il suo avversario come il figlio coraggioso e lo zio prudente e in effetti il paragone rende bene. A colpo d’occhio, il primo si presenta in maniche di camicia e cravatta dal colore indefinito mentre il secondo in completo scuro e cravata a pois, piuttosto criticata dalla rete.
Il linguaggio del sindaco di Firenze è preciso e infarcito di termini americani mentre quello del segretario Pd è più alla buona e frequente è il ricorso alle metafore alla Crozza (“Un passerotto in mano piuttosto che un tacchino sul tetto”, “non siam qui a suonar il mandolino”, “non si può fare spallucce”, “perbacco”).

Come fa notare il consulente politico Marco Cacciotto su twitter, molto spazio del dibattito si gioca sul fatto che Renzi attacca Bersani sugli errori del passato e Bersani si difende, accusando Renzi di usare “gli argomenti dell’avversario”. Così ha replicato per esempio quando Renzi ha sottolineato il rischio di tornare a una riedizione dell’Unione che portò Romano Prodi al governo nel 2006. “Eravamo dodici partiti, da Rifondazione a Mastella – ha ricordato Bersani – ma non c’era il Pd, adesso c’è il Pd che è il primo partito di questo Paese. Matteo, sai bene come abbiamo concepito il meccanismo delle alleanze: garantiamo all’Europa e al mondo che siamo in condizione di governare”, ha messo in chiaro il segretario del Pd.

Cosa profuma di sinistra
La discussione verte spesso su cosa “profuma”, per usare un’espressione vendoliana, di sinistra. Il sindaco si difende dalle accuse che lo vogliono di destra: “Bisogna avere il coraggio di dire che merito è una parola di sinistra” mentre per Bersani anche “liberalizzare” lo è. Non è strano che la sinistra abbia fatto le liberalizzazioni perché “liberalizzare è di sinistra”: “Liberalizzazione vuol dire che la democrazia dà le regole al mercato”, ha spiegato Bersani.

Casini sì o no?
Il confronto si scalda sulle alleanze. Bersani lascia la porta aperta all’Udc di Pier Ferdinando Casini: “Dinanzi a ondate populiste anche di destra ci conviene tenere la testa un pò aperta. Lo ribadisco, noi organizziamo il campo dei progressisti, abbiamo stretto un patto con Sel e i socialisti, con liste civiche e indipendenti – ha spiegato il segretario del Pd -ma quest’area deve rivolgersi ai moderati, a forze europeiste, perché non voglio fare regali a Berlusconi e alla Lega. Sarà un’alleanze? Non lo so se c’è disponibilità programmatica noi siamo intenzionati a farla”.
Netto invece il no di Renzi all’alleanza con l’Udc che “profuma molto di inciucio” e comunque certamente tutto il contrario di quel “qualcosa che profuma di sinistra che Vendola ha chiesto a Bersani”. “Casini – ha detto fra l’altro Renzi – è certamente rispettabilissimo ma abbiamo già dato, ai temoi di Mastella e compagni con Prodi”. E “dovremo avere imparato” da quell’esperienza che non è dicendo che “noi facciamo alleanza con i moderati perchè Casini vada in franchising a prenderci i loro voti…”.

Comunque vada, sarà cambiamento
Renzi parla della scelta di domenica tra due diverse idee di cambiamento: una basata sulla sicurezza, l’altra sul coraggio. “Oggi il vero rischio è non cambiare”, dice “Matteo” mentre per Bersani “non c’è bisogno di prendere a calci l’esperienza. Bisogna chiedere all’esperienza di dare una mano a far girare la ruota”. E mentre i due sfidanti si promettono una birra per il post voto, questa volta senza telecamere, la dura legge della par condicio impone una puntata di Porta a porta dedicata alle primarie sfumate del Pdl. E Andrea Sarubbi, deputato Pd, ironizza: “E tutto d’un tratto, la pubblicità di Vespa con Alfano e Santanchè ti fa riconciliare per sempre con il tuo Pd. #1csx2 #csxrai”.

I giudizi su Twitter
Claudio Cerasa‏:
Così a caldo: Renzi vince anche questo confronto – più affondi, più numeri, più sicuro – e secondo me con un margine maggiore rispetto a Sky

Pierluigi Battista‏:
la nuova frontiera di Twitter, quelli di Bersani dicono che ha vinto Bersani quelli di Renzi dicono che ha vinto Renzi. Interessante

Claudio Petruccioli‏:
Bravi #BersaniRenzi Ma nessuno dei due ha detto agli italiani quanto è pesante la crisi e come sarà difficile uscirne

Stefano Cingolani‏:
Comunque quei due hanno avuto il coraggio di mettersi alla berlina. Chapeau.

Alessandra Moretti‏:
Bel confronto,bell’abbraccio finale. Bravi entrambi ma Bersani ha il profilo e i contenuti da premier! Evvai! #pb2013 #1csx2

Mario Adinolfi:
“Il vero rischio per l’Italia è non cambiare”. La nostra bandiera, per questi ultimi giorni. Per Matteo Renzi premier. Forza. #csxrai #1csx2

Claudio Velardi‏:
Stavolta ha vinto Renzi, piuttosto nettamente. Entrambi hanno parlato con efficacia ai loro target. Domenica vincerà Bersani. Amen

Paolo Costa‏:
Insomma: poco più di niente, ma sempre meglio di niente #1csx2 #csxiamo E adesso Vespa presenta ‘La notte dei morti viventi’

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