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Cari berlusconiani, il vostro leader è Renzi!

Basta affannarsi. Basta battibeccare. Basta scervellarsi. L’agonia politica del Pdl e di Silvio Berlusconi può avere un esito fruttuoso. E la prima tappa è l’annullamento delle primarie, deciso ieri.

Il partito berlusconiano o post berlusconiano, i moderati, i montezemoliani, i gianniniani, gli indipendenti iper montiani e tutta la vasta galassia liberale e riformatrice non di sinistra hanno un leader ma non voglio ammetterlo.

Il loro leader naturale è Matteo Renzi. Qui non si fanno paradossi o analisi neuropolitiche. Si resta, per quanto possibile, ancorati ai fatti.

E i fatti, e le parole, e le idee, e i programmi, dicono: Renzi è il candidato premier perfetto e ideale per i liberal-moderati-centristi-progressistinondisinistra.

Ma l’avete visto ieri il confronto tv fra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi?

Avete ascoltato bene il sindaco di Firenze?

E’il candidato premier che da tempo sogna Berlusconi!

Andiamo per macrotemi.

Fisco: Renzi ha addossato a Bersani e Vincenzo Visco i poteri per Equitalia che sta molestando piccoli e medi imprenditori a caccia di evasori, elusori e ritardatari cronici nel pagamento delle imposte.

Pensioni: Renzi ha difeso la riforma Fornero delle pensioni dettata dalla Bce su cui il Pdl e Berlusconi erano al lavoro quando erano al governo ma furono bloccati dalla Lega e da Tremonti.

Medioriente: Renzi ha una posizione molto simile a quella tradizionale del centrodestra più vicina a Israele di quella consolidata a sinistra.

Politica: Renzi ha ribadito di essere contrario al finanziamento pubblico ai partiti, preferendo un sistema di fatto privatistico, come invocato già ai primordi da Forza Italia.

Merito: una delle parole chiave tra le idee renziane. Ieri il sindaco l’ha difesa come “concetto di sinistra” ma è storicamente più legata ai principi cari alla destra.

Potremmo proseguire, ma potremmo tediare.

Ci limitiamo solo a ricordare (visto che nel confronto tv non se n’è parlato) che Renzi poco prima di andare in tv aveva detto con chiarezza che la riforma Fornero del Lavoro andrebbe riformata perché ha introdotto nuove rigidità sia all’entrata sia all’uscita. Posizione che da tempo sostiene il Pdl.

Quindi, cari berlusconiani o postberlusconiani, non lasciatevi scappare questa occasione: Renzi premier, ora e subito.

Una boutade? Chissà.

Bruno Guarini

 



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