L´articolo di Benedetto Della Vedova pubblicato su formiche.net e la mano tesa di Oscar Giannino a Montezemolo dopo i recenti dissidi, sono significativi dell´importanza che ha rivestito la convention Verso la Terza Repubblica e della bontà del lavoro svolto in questi anni da Italia Futura. In particolare, ne confermano la novità rappresentata nel panorama politico nazionale e l´unica alternativa al caos e all´ingovernabilità alla quale potrebbe portare il populismo dilagante di alcuni ed il conservatorismo statalista di altri.
Tre considerazioni preliminari. La prima riguarda l´evidente importanza storica delle prossime elezioni politiche: non avremo altre possibilità di uscite di sicurezza alternative. La situazione impone quindi una grande responsabilità da parte dei cittadini nelle scelte. La seconda è quella che la prossima dovrà essere un´assemblea costituente, ovvero dovrà occuparsi di una profonda revisione dell’architettura dello Stato. Occorre pertanto una solida componente parlamentare che possa realizzarla. Terza, last but not least, storicamente la maggioranza dei cittadini italiani s´identifica negli ideali e nei principi espressi dal presidente Montezemolo nel suo intervento. Devono, i cittadini, tornare ad essere elettori. Sono stati illusi per troppo tempo, hanno espresso la loro delusione disertando le amministrative o esprimendo un voto di protesta, in maniera consapevole, per chi non li rappresenta culturalmente. Hanno provato vergogna, sono preoccupati e arrabbiati, ma certamente non sono cambiati.
Della Vedova scrive che la comunione di intenti, ovvero il proseguimento dell´agenda Monti necessita di un´unione tra le forze che la sostengono, riferendosi in particolare ai partiti di Casini e Fini, per questo ultimo ammesso che ci sia ancora un partito. Condivido e vado oltre, citando quella componente del Pdl che fa riferimento ad Alfano, vicina all´idea della realizzazione in Italia di un modello di partito popolare europeo.
Rispondo a Della Vedova che, per unire, occorre da parte loro una rapida, anzi immediata e puntuale azione di rinnovamento, nell´atteggiamento e soprattutto nelle persone. E´ una condizione basilare, non tanto per soddisfare le giuste premesse al dialogo poste da Italia Futura, bensì necessarie per compattare l´enorme elettorato di cui sopra che, giustamente, non può e non vuole supportare aggregazioni gattopardesche e certamente non è disposto a rispondere positivamente a siffatte situazioni.
Nelle dichiarazioni di Giannino avverto un esplicito invito al suo movimento, Fermare il Declino. In particolare agli esponenti più radicali ed elitari a non scavarsi la fossa da soli, a non rimanere isolati in posizioni che, puntualmente, porterebbero a percentuali che ho definito “da farmacista”, ininfluenti quindi nel realizzare in concreto l´obiettivo per cui il movimento è nato. Sono solidale a Giannino in queste sue manifestazioni che provano la consapevolezza dell´amico Oscar che per governare non basta riempire i teatri, ma è necessario diffondere e ingrandire l´area dei consensi. Tutto ciò non significa inquinarsi o cedere nei propri principi, al contrario consente di realizzarli.
Sabato scorso il presidente Montezemolo ha spalancato le porte a chi vuole partecipare: adesso spetta a loro varcarle indossando il giusto vestito.