Skip to main content

Caro Renzi, esci dal Pd e sarai il leader di noi riformatori

A proposito del discolaccio toscano, qualche tempo fa scrissi che, a mio parere, Matteo Renzi era l´uomo giusto nel posto sbagliato. Allora, la discussione era ancora improntata sulla reale possibilità che le primarie del centrosinistra si fossero davvero svolte. Da una parte il “rottamatore” le invocava a gran voce, dall´altra la nomenclatura del partito le osteggiava con sdegno. Per onestà, occorre evidenziare come fossero i “dinosauri” ad essere i più accaniti detrattori del Matteo, mentre il principale diretto interessato, l´attuale segretario, abbia sempre assunto toni certamente non entusiasti, ma mai particolarmente ruvidi.

Riporto uno stralcio di quel pezzo dello scorso settembre: “…ma la questione che mi pongo è un´altra: che ci fa uno come Matteo Renzi in un tale schieramento? Ovvero come possono trovare applicazione fattiva i contenuti delle sue proposte (che peraltro potrebbero essere ulteriormente affinati in altri contesti) in tale ambiente? Nessuna speranza! L´uomo giusto nel posto sbagliato. La sua collocazione naturale potrebbe essere in quell´area terzista che Italia Futura sta creando . Un polo popolare e riformista, con una forte cultura liberale e proveniente sia dalla vecchia sinistra che dalla destra (concetti a mio avviso comunque oramai superati) e dove possono trovare una risposta concreta quei cittadini elettori che hanno manifestato il loro dissenso con l´astensione o un voto di protesta. In sintesi, la maggioranza degli italiani che è complessivamente d´accordo sul fatto che quella classe politica ha portato il Paese sull´orlo del baratro, quindi non dovrebbe più governare. La naturale capacità di Matteo Renzi nel comunicare, l´indubbia simpatia e perché no, l´aria da guascone sarebbero utili: il fattore pancia e cuore per evitare a Italia Futura il rischio di apparire come una lista di professori o un´elite con molta cultura, certamente preparata ma con poca vita reale, vita di strada. E questo tipo di aspetti che piacciono molto ai media rischiano di entusiasmare meno gli elettori”.

Renzi ovviamente non seguì il mio ammiccamento. Passarono le settimane e vennero le primarie. Come da copione, dei cinque candidati oggi ne restano due, il Renzi per l´appunto ed il Segretario. Come abbiamo avuto modo di osservare, in particolare dopo il confronto televisivo di ieri sera, due modi parecchio distanti di vedere il futuro del centrosinistra ed in prospettiva, quello che più interessa, del Paese.

Ma resta il fatto che continuo a pensare che Renzi stia gareggiando nel campo sbagliato. Quindi con poche, pochissime possibilità di vedere coronata dal successo la sua ambizione.

Dall´altra parte, quella del centrodestra, oggi è meglio stendere un velo pietoso. Nessuno sembra in grado di capire il patrimonio rappresentato dalla metà degli italiani che non votano, alla quale aggiungere una buona parte di quelli che hanno votato Grillo. Non trovo altra giustificazione che quella di una deriva agonizzante provocata da un malsano masochismo dei suoi esponenti. E Renzi, il nuovo che non dispiace, potrebbe riuscire a ricompattare quell’elettorato, basandosi sui contenuti del suo programma, con l’aiuto di qualche sindaco formattatore ed una giovane ex ministro particolarmente arrabbiata…

Cosa succederà? Pur concordando su molti punti dell’articolo di Gianni Gambarotta pubblicato su formiche.net, penso che l’editorialista commetta un errore, basandosi sull’auspicio che Renzi possa vincere il ballottaggio di domenica. Renzi perderà le primarie, vanificando nei fatti il lavoro svolto fino ad allora, ed il centrosinistra sarà sempre più vittima degli estremi targati Vendola. Peccato che il talento del toscano, oltre alle sue idee, non potrà così essere messo alla prova dei fatti.

Almeno che Renzi non ci ripensi, ovvero guardi alle potenzialità inespresse e riconsideri. Vero è che più volte ha affermato che in caso di sconfitta tornerebbe a fare il sindaco: ma cosa è una affermazione propagandista in campagna elettorale di fronte alla reale opportunità di realizzare la sua visione e di un progetto liberale e finalmente riformista per l’Italia? Un suggerimento: guardi agli italiani, tutti, e non solo agli elettori del centrosinistra. C´è ancora tempo, chissà, magari…


×

Iscriviti alla newsletter