Pd ringalluzzito, Grillo consolida le posizioni ma frena, Pdl in disfacimento, area di centro in crescita ma frammentata. E’questo il quadro che emerge dall’indagine dell’Osservatorio politico di Lorien Consulting sulla base dell’indagine del 28 novembre. Vediamo in rapida sintesi le maggiori aree politiche.
Pd rinvigorito
Il Pd di Pierluigi Bersani cresce nei consensi (bacino e voto) anche grazie all’effetto benefico delle primarie: si attesta al 30,2% rispetto al 20,2 del 5 novembre. “La grande e costante visibilità, la diffusa partecipazione, il confronto vero e diretto hanno prodotto sicuramente una ri-mobilitazione”,si legge nel commento degli esperti di Lorien Consulting.
Grillo in frenata
Il Movimento 5 Stelle consolida le quote di consenso seppure con segnali di assestamento: in ogni caso con il 15,3 % (3 punti in meno rispetto al 5 novembre) si conferma essere la seconda forza politica potenziale, chiosano gli analisti.
Il marasma del Pdl
Il centro destra e il Pdl “raccolgono ciò che stanno seminando, confusione e disorientamento”, si legge nell’analisi della rilevazione datata 28 novembre. I dati sono eloquenti: 14,4% ossia tre punti percentuali in meno rispetto alla rilevazione del 5 novembre. “In parallelo– secondo Lorien – emerge con forza la domanda di partecipazione a eventuali primarie d’area, così come altrettanto significativa e la speranza di ritorno in campo di Berlusconi”. Peccato che le primarie sono state annullate: nell’indagine Lorien, Alfano veniva dato come potenzialmente vincitore.
La risalita del Carroccio
E la Lega? Continua la sua lenta ma progressiva azione di recupero di una parte dell’elettorato in fuga dopo le vicende di maggio/giugno: 6,5% nell’ultima rilevazione. “Si consolidano i dati a livello locale (nord e Lombardia) – si legge nel commento di Lorien – indice di una ritrovata sintonia con quel territorio. Cresce il bacino di attrazione e il giudizio sulla classe dirigente (in particolare sulla leadership di Maroni)”.
Le stallo del Centro
E veniamo al centro: l’area cresce di qualche punto e “stimola l’interessa di un’area sempre più vasto di cittadini, ma all’interno vi è una grande frammentazione degli orientamenti”. L’Udc, secondo gli analisti di Lorien, “è la sigla che ne esce più penalizzata nel confronto con il passato”(4,5% rispetto al 6,4%), “soprattutto perché una parte del suo elettorato indica spontaneamente scelte su nuove proposte (lista per l’Italia di Casini) e/o si dirotta su progetti contigui”, come quelli di Luca Cordero di Montezemolo (Italia Futura al 2,2%) e Oscar Giannino (Fermare il Declino 1,9%).