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I consigli scoppiettanti di Giannino per Passera

I tecnici del ministero dello Sviluppo economico che stamattina hanno ricevuto e letto il documento sono barcollati: una tale iniezione di liberismo, mercato e concorrenza non l’avevano mai rintracciata nei documenti pervenuti al dicastero ora retto da Corrado Passera.
 
Ma i tecnici del ministero più avvezzi alla politica non si sono meravigliati più di tanto quanto hanno visto il mittente del documento: Fermare il Declino. Ovvero il movimento fondato da economisti e intellettuali liberisti come Oscar Giannino, Luigi Zingales, Alberto Bisin e Carlo Stagnaro.
 
In particolare agli uffici dello Sviluppo economico ha colpito uno dei consigli contenuti nel documento con le osservazioni sulla Sen (Strategia energetica nazionale) che il dicastero di Passera ha messo in consultazione. Il pensatoio ultra mercatista chiede, è scritto nel rapporto che Formiche.net ha letto, la “completa privatizzazione di tutte le aziende operanti nei settori dell’energia, nonché la separazione proprietaria tra le attività di mercato e di quelle regolate”.
 
La Sen, secondo Fermare il Declino, non affronta temi collegati all’organizzazione e al governo dei settori italiani dell’energia elettrica.
Ecco le principali carenze secondo i turbo liberisti: una commistione dei ruoli tecnici e di indirizzo politico, che è fonte di incertezza e inefficienze;  la proprietà pubblica delle principali imprese operanti nel mercato e nei settori regolati del trasporto di energia elettrica e gas, fonte di conflitto di interessi tra Stato-azionista e Stato-regolatore.
 
Altra zampata liberista in un’altra pagina del documento: “Fermare il Declino ritiene che la strategia energetica nazionale non debba riflettere obiettivi redistributivi della ricchezza o diventare uno strumento per l’attuazione di politiche fiscali espansive, per diverse ragioni. In primo luogo, perché l’obiettivo di riduzione del costo dell’energia per le imprese e i consumatori italiani è assolutamente prioritario in questa fase storica”.
 
Anche perché, secondo gli economisti liberisti, “le distorsioni nei costi complessivi dell’elettricità e del gas per i consumatori prodotti da tali politiche affievoliscono i segnali di prezzo prodotti dal mercato, contribuendo a delegittimare il processo di liberalizzazione ancora in corso nei settori italiani dell’energia elettrica e del gas”.
 
Posizioni in antitesi con quelle di Passera. Eppure non è escluso che Passera e Fermare il Declino nella prossima campagna elettorale possano trovare sinergie… Si vedrà.

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