Sembra che la scelta sia stata fatta, salvo ripensamenti dell´ultimo minuto: secondo il Washington Post, John Kerry va alla Difesa e Susan Rice al Dipartimento di stato (nomignolo Foggy Bottom) al posto di Hillary Clinton.
L´affare Petraeus avrebbe tagliato ogni ulteriore incertezza, solo un uomo di grande esperienza, per di più un veterano, potrebbe riprendere in mano la decapitazione della Cia e dei vertici militari. Lo scandalo s´allarga e assume contorni più politici che boccacceschi, coinvolgendo anche John Allen comandante in capo delle forze Nato in Afghanistan che avrebbe scambiato migliaia di e-mail con Jill Jelley (a destra nella foto), la terza donna dell´intrigo.
L’Fbi sapeva dall´estate e sapeva anche, con tutta probabilità, il segretario alla giustizia. La vicenda rischia di diventare un pozzo senza fondo tanto da gettare un´ombra oscura sulla vittoria di Obama che appare, invece, netta anche dal punto di vista dei voti popolari (il conto dei voti mostra che ha ottenuto il 51 per cento).
Il padre di Paula Broadwell sostiene che l´intera storia è nella realtà diversa da quel che appare, anche se gli è stato ordinato assolutamente di non parlare. La sensazione è che oltre alla guerra interna tra Fbi e Cia ci sia dietro anche una storia di rivalità ai vertici delle forze armate. L´idea che le due donne o una delle due possa essere a conoscenza di segreti di Stato o notizie rilevanti per la sicurezza nazionale appare poco verosimile. Tuttavia la Broadwell ha detto che la vera ragione per l´attacco a Bengasi è che la Cia deteneva alcuni miliziani prigionieri. Circostanza seccamente smentita da Langley.
Dopo le oscure vicende delle rendition e di Guantanamo, l´agenzia sostiene di non aver avuto più l´autorizzazione per sequestrare o inprigionare nessuno. Ma questa è la verità ufficiale. Conviene seguire con attenzione anche le prossime puntate.
Le rivalità celate tra le forze armate Usa
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