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Montezemolo e la terza repubblica che assomiglia alla seconda

Montezemolo vuole impegnarsi in politica, ma non in prima persona. Riconosce il ruolo di Monti per il presente e per il futuro ma non gli chiede di schierarsi (tanto, non lo farebbe). A chi, come Angelo Panebianco, chiede di precisare l´identità del suo movimento, lui spiega che lo vuole omnicomprensivo. Da Nicola Rossi trae lo slogan per cui i cittadini non debbono essere considerati sudditi. Spiega che le tasse non possono aumentare ma che vanno pagate: gli evasori ha rivelato con grande coraggio sono criminali così come quelli che sprecano o rubano soldi pubblici. Insomma, la politica della Terza Repubblica è così, una scorciatoia comoda e luccicante dai problemi aperti dalla seconda Repubblica. Il presidente della Ferrari e vicepresidente Unicredit in quota Emirati Arabi avrà probabilmente successo elettorale. Chissà però se è davvero una novità o una prosecuzione in forme più rotonde del berlusconismo.

Vedremo. Intanto, questo in pillole il Montezemolo pensiero.

L´identità  

“Oggi iniziamo a costruire un movimento civico, liberale, popolare e rifomista che sposti il baricentro della vita pubblica italiana dal populisti distruttivi e dalle false promesse alla forza e alla ragionevolezza di chi vuole cambiare il paese”

Monti sì

“La partita italiana dei prossimi anni non si gioca tanto nel cortile di casa ma, in primo luogo, nelle sedi istituzionali europee. Ed e’ una partita che Mario Monti ha visibilmente dimostrato di saper giocare meglio di altri. Monti puo’ fare questo lavoro di ricostruzione, in Italia e in Europa, meglio di chiunque altro. Ammetterlo non e’ un segno di debolezza ma un’assunzione di responsabilità”.

Monti no  

“Non chiediamo al premier di prendere oggi la leadership di questo movimento politico. Cio’ pregiudicherebbe il suo lavoro e davvero non ce lo possiamo permettere”.

Monti nì  

“Ci proponiamo di dare fondamento democratico ed elettorale al discorso iniziato dal suo governo perche’ possa proseguire”.

Monti quello vero

“Nessuno mi domanda impegni oggi, e oggi non do nessun impegno”. Così il premier ha risposto a chi lo interpellava sulla possibilità di un suo ruolo futuro in politica dopo il termine del suo governo

 


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