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Montezemolo e Renzi alleati naturali. Per la City

E´ Montimania per il Financial Times. Il quotidiano della City torna sugli intrecci politici italiani pre-voto con l´ennesimo endorsement per il premier. Ma la novità consiste nel fatto che Londra equipara il riformismo montezemoliano con quello del candidato alle primarie del Pd, Matteo Renzi.

Il Ft commenta la convention di sabato della montezemoliana Italia Futura: “Un nuovo movimento centrista lanciato nel fine settimana dall´industriale Luca Cordero di Montezemolo sta scuotendo la già volatile scena politica italiana, con l´obiettivo di costruire una piattaforma che permetta a Mario Monti di restare premier dopo le elezioni del prossimo anno”, scrive il quotidiano della City in una corrispondenza dall´Italia firmata da Guy Dinmore e Giulia Segreti.

Il Ft evidenzia alcuni passaggi del discorso del presidente della Ferrari, che, nella convention di sabato del suo movimento, ha denunciato “la derisione e l´umiliazione” di cui è stata oggetto l´Italia “nei venti anni persi” e ha consacrato Monti come il miglior candidato per la guida della ricostruzione nazionale. D´altra parte il Financial Times sottolinea la posizione del premier, che ha elogiato gli sforzi dei gruppi della società civile di rendere impegnati gli italiani, specialmente quelli che adottano iniziative in linea con la sua. La voce della City lancia un parallelismo che sa di matrimonio, o almeno sembra.

“La stabilità politica post-elettorale italiana sta preoccupando i partner europei e i mercati finanziari, con il focus sulla sostenibilità del consolidamento fiscale messo in atto da Monti”, si legge, e il quotidiano parla di sfuggita del Movimento 5 Stelle, dei pasticci sulla legge elettorale e dei dubbi su chi realmente sarà il leader del Pdl.
La luce torna tra le righe al nome di Matteo Renzi, “il sindaco di Firenze che ha davanti una forte sfida per la leadership del centro sinistra”. Secondo il Financial Times, “Renzi e Monti condividono un´agenda socio-economica simile. Entrambi vogliono tornare a un governo eletto, ma non sono d´accordo su chi dovrebbe governarlo”, conclude il quotidiano.

Per Londra la credibilità italiana è garantita solo dalla presenza in futuro dell´attuale premier. Se gli incoraggiamenti e le lodi da oltre Manica non bastassero, la soluzione ci sarebbe comunque, se si trovasse qualcuno che è Monti senza essere Monti. E il Financial Times, quel qualcuno sembra proprio averlo trovato.

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