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Monti smonti le incertezze su Finmeccanica

L’allarme lanciato da Giorgio Ambrogioni, presidente di Federmanager, la Federazione nazionale dei dirigenti d’azienda, è forte e chiaro sul futuro ruolo di Finmeccanica e sulla necessità di un piano, limpido e rapido, del governo sul dossier difesa aerospaziale e settore civile. “Questo è un Paese che ha pochissime grandi aziende per competere a livello mondiale e dobbiamo valorizzarle, tutelarle e porre in essere il necessario perché esprimano le loro potenzialità. Una di queste è Finmeccanica”, spiega Ambrogioni in una conversazione con Formiche.net.
L’inerzia del Tesoro sul gruppo di Piazza Monte Grappa
Il presidente di Federmanager esterna il timore di una perdita di incisività per la società controllata dal Tesoro con circa il 30% delle azioni, a causa delle ultime vicende giudiziarie e da una non chiara strategia industriale: “Da troppo tempo – spiega Ambrogioni – questo grande gruppo industriale è al centro delle cronache giudiziarie che ne indeboliscono l’immagine e il ruolo sui mercati con i competitor. Finmeccanica vende i propri prodotti ai governi e alle difese di tutto il mondo ed è importante che sia un gruppo solido e affidabile a livello globale. Noi siamo preoccupati perché vediamo una certa inerzia da parte dell’azionista di riferimento e chiediamo al governo di dire una parola chiara sul vertice e sul ruolo industriale di questo gruppo”. “Se l’attuale vertice merita fiducia, come auspichiamo – aggiunge il presidente della federazione dei dirigenti industriali – lo si dica chiaramente”.
Il perimetro industriale? Conta l’italianità
Ambrogioni auspica anche una parola definitiva sul perimetro industriale del gruppo di Piazza Monte Grappa, ossia su come e quanto deve essere esteso: “C’è un dibattito in corso su quale debba essere il perimetro di questo gruppo. Per noi quel che conta è che ci sia un disegno chiaro. Se si decide che Finmeccanica non si debba più occupare di energia, con Ansaldo Energia, e del settore del segnalamento ferroviario, con Ansaldo Sts, si faccia almeno in modo che questi settori restino in mani italiane”.
L’apprezzato ruolo della Cdp
In questo senso Ambrogioni sottolinea di aver “molto apprezzato il ruolo della Cdp, attraverso il Fondo strategico italiano, nel favorire la nascita della cordata di imprenditori italiani. Per noi si tratta del risveglio delle istituzioni anche per l’idea di favorire l’azionariato in Ansaldo Energia dei dirigenti, che credono nel valore dell’azienda. Si tratta anche un modo per modernizzare il nostro capitalismo. Secondo noi occorre infatti mettere a fianco del capitalismo familiare una dose di quello manageriale e questo è l’unica strada per far crescere di dimensione le nostre piccole e medie imprese”.
L’ipotesi Siemens per Ansaldo Energia
Il presidente di Federmanager valuta molto indebolita la posizione di Siemens, la società tedesca disponibile ad offrire 1,3 miliardi di euro per l’acquisto del 100% di Ansaldo Energia. “Spero che il governo abbia capito che la soluzione Siemens non aiutava il sistema Italia, quindi auspichiamo che la cordata italiana si consolidi, si ampli e veda il coinvolgimento dei manager. Se “privatizzazione” deve esserci, sia attuata in tempi rapidi e soprattutto la si realizzi bene sulla base di una chiara strategia industriale:. L’azienda è solida e consentirebbe un’operazione destinata al successo”.
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