Un quotidiano serissimo e influentissimo come il Washington Post ha scelto di sorprendere e c´è da pensare che lo abbia per ragioni diverse dalla volontà di andare semplicemente controcorrente. Sullo scandalo Petraeus, il giornale americano ha scelto di schierarsi con l´ex capo della Cia, proponendo addirittura il suo reintegro. David Petraeus “ha tradito la moglie, non il Paese”, “fatelo tornare al suo posto”. Così, Richard Cohen in un editoriale sul Washington Post si scaglia contro il “maccartismo sessuale” che in America “ha distrutto molte carriere”. “La lista degli scandali sessuali di Washington è lunga”, scrive l’ editorialista, che in passato ha sostenuto la guerra in Iraq e si è schierato più volte a fianco di George W. Bush.
Cohen cita alcuni personaggi illustri coinvolti in relazioni extraconiugali, da John Kennedy a Bill Clinton a Dwight Eisenhower, scomodando perfino Thomas Jefferson. E si domanda: “Ora che è tutto finito, c’è un uomo migliore per rimpiazzare Petraeus alla guida della Cia, se non lo stesso Petraeus? Il generale è a prova di ricatto ed è il più qualificato per l’incarico”.
Per quanto ammirevole la difesa giornalistica, la questione è che non di semplice storia di sesso si tratterebbe. Il coinvolgimento del generale Allen sarebbe solo il primo di una serie più lunga. E in ogni caso il presidente Obama sembra seriamente intenzionato a inserire la casella del direttore della Cia nel più ampio reshuffle di nomine governative. Nelle ultime ore i rumors accreditati dalla stampa Usa parlano della Rice al dipartimento di Stato, di Kerry al Pentagono e di Brennan alla Cia. Vedremo.