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Quei delusi di Fini tentati da Montezemolo

“È il tempo del coraggio, del tempo, della magia. La Terza Repubblica che vorrei è una nave che sceglie di salpare nel mare aperto della storia senza egoismi, senza paure. La Terza Repubblica che vorrei è un´utopia, forse. Ma vale la pena crederci”. Così Filippo Rossi, direttore di Italiani Quotidiano e della rassegna culturale Caffeina, ha scelto di aderire, attraverso un messaggio sul sito dell’iniziativa, al manifesto di Italia Futura “Verso la Terza Repubblica”. Il suo nome si va ad aggiungere ai tanti altri appartenenti alla cerchia a destra, vicina alla finiana Futuro e libertà, che nell’ultimo periodo si è lasciata tentare dalla sfida di Luca Cordero di Montezemolo.
 
I nomi dei neomontezemoliani
Se Rossi si è deciso solo ora, non ci hanno pensato un attimo Piercamillo Falasca, promotore del movimento Zero+ e vicinissimo a Benedetto Della Vedova, e Federico Brusadelli, giornalista di Farefuturo magazine e del Futurista, anche lui sostenitore di Zero+, firmatari della prima ora dell’appello.
 
Gli umori dei finiani
Ma, raccontano da Fli, è soprattutto nella pancia del partito che si registra una sostanziale adesione alle idee montezemoliane. Amministratori locali, attivisti, militanti appartenenti al movimento giovanile delusi dal movimento finiano ritrovano in Italia Futura l’entusiasmo e lo spirito che si respirava inizialmente nel partito di Gianfranco Fini: “I vecchi partiti non sono adeguati alla situazione critica e vanno superati con un’alleanza di forze civiche”, spiegano, e questa è alla base del progetto montezemoliano.
 
I preparativi in vista del 17
Volti poco noti che andranno ad arricchire la folta schiera di partecipanti attesa per il 17 novembre agli studios di via Tiburtina a Roma alla tanto annunciata convention del movimento Italia Futura in vista delle Politiche. Per ora, l’adesione all’iniziativa non esclude l’appartenenza a Fli ma se così fosse, fanno capire, la preferenza andrebbe al pensatoio capitanato ora da Andrea Romano e Carlo Calenda perché “nell’incontro tra cose vecchie e nuove, se non c’è convergenza è colpa delle vecchie”.
 
C’è chi va via da Italia Futura
Tra i tanti nuovi arrivi, c’è invece chi se ne va. Federico Vecchioni, coordinatore nazionale di Italia Futura, ha annunciato oggi le sue dimissioni vista la notifica di rinvio a giudizio per una vicenda legata alla sua attività imprenditoriale.


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