Il voto americano è il tema caldo del giorno, anche in Laos, dove si trova il premier Mario Monti per partecipare al vertice dei capi di Stato e di governo dell´Asem (Asia- Europe Meeting).
Ma il focus di Monti va oltre la sfida tra il presidente uscente, Barack Obama, e il suo sfidante repubblicano, Mitt Romney. ´´L´attenzione sui temi della finanza pubblica americana resterà grande chiunque vinca le elezioni´´, ha spiegato il premier in una conferenza stampa, sottolineando che, nonostante il dollaro continui a essere una moneta di riserva e vi sia ´´una propensione nei portafogli internazionali pubblici e privati a tenere grandi quantità di debito pubblico´´, questo non significa che non possano ´´determinarsi, con una certa rapidità, mutazioni di composizione´´ negli stessi portafogli.
Monti non si fa distrarre dall’atmosfera della vigilia del voto in Usa. Il pensiero fisso resta il sostegno all’euro. Ma le parole dell’economista e premier sono un garbato avvertimento agli Stati Uniti di non cullarsi troppo sulla solidità del dollaro e sulla sostenibilità del debito pubblico americano. Chissà se un giorno ad esempio dall’Asia si compreranno meno T-Bond….