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Vince Obama, anzi no, forse sì

Le ultime ore di una campagna elettorale costata finora sei miliardi di dollari sembrano allontanare l´ipotesi del pareggio o se si preferisce dell´incubo di una Casa Bianca ingovernabile oppure, ipotesi fantapolitica pure azzardata da qualcuno, in mano al tandem repubblicano-democratico, Romney-Biden. Il testa a testa è visto ancora come l´ipotesi più probabile dal Wall Street Journal, mentre per l´Huffington Post Obama sarebbe ormai in possesso di 277 grandi elettori, sette in più del numero magico della vittoria. Sulla stessa lunghezza d´onda il Guardian accredita ad Obama chance crescenti.Una mappa accurata della corsa presidenziale è data dal Washington Post. Il quotidiano Usa presenta lo stato reale di tutte le istituzioni coinvolte dalla battaglia che si concluderà nella notte tra martedi e mercoledi. Il New York Times sottolinea come le equipe dei candidati, pensando al dopo voto e alla battaglia legale che accompagnerà l´eventuale situazione di stallo postelettorale, abbiano già pronte frotte di avvocati. Secondo la Neue Zurcher Zeitung il comportamento presidenziale di Obama e i nuovi posti di lavoro registrati negli ultimi tempi permetteranno al presidente uscente il balzo decisivo verso il secondo mandato. Fondamentale però conquistare gli Stati ancora in bilico dove la palma della massima importanza si sposta oggi verso il Colorado.
Il quotidiano svizzero si concentra sulle personalità politiche dei contendenti partendo dal meno conosciuto. Secondo il giornale di Zurigo, Mitt Romney sa quello che vuole, è determinato al successo ma non è ancora chiaro cosa la vittoria del repubblicano porterebbe agli Usa. L´assenza di entusiasmo non parla a favore del mormone.Mancanza di euforia anche nel campo democratico. Le speranze sociali innascate dalla prima presidenza nera sono svanite lasciando il posto alla delusione. Difficile che l´eventuale secondo mandato di Obama possa cambiare questo stato delle cose, ribadisce la Nzz ritenendo che il “yes we can” non sia più di moda. Umore nero dunque negli Stati Uniti non solo per responsabilità democratiche però. Questa è l´atmosfera del paese da circa un decennio afferma Nzz. Anche la Faz mette in evidenza i problemi che dovrà affrontare il prossimo comandante in capo della superpotenza globale. Dal debito pubblico fino alla sfida cinese, ecco le questioni non più eludibili della super potenza bloccata afferma Faz. Il giornale renano si occupa anche del ruolo giocato dall´Europa nello scontro tra Obama e Romney. Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung il vecchio continente è presente nelle elezioni Usa solo riguardo i timori di Obama che un terremoto finaziario possa scuotere Wall Street a poche ore dal voto. Questa la ragione per cui la troika presenterà il proprio rapporto sulla Grecia solo dopo lo scrutinio di martedi notte.L´Europa deve abbandonare il proprio scetticismo avverte le Monde. Il quotidiano francese ritiene più spirituale che finanziaria la crisi che ha investito il vecchio continente. Riduzione della vita alla sola dimensione materiale, il mercato al servizio dell´edonismo privato, questi i motivi secondo le Monde del caos in cui sembra sprofondare il continente.
 
Ombre cinesi sul teatro afghano. La geopolitica di fronte alle conseguenze della ambizioni di Pechino verso il paese centrasiatico. Dopo anni di guerra che hanno lasciato esausti i contendenti in fase di ritiro, l´Impero di mezzo è pronto a colmare il vuoto lasciato dal prossimo ritiro delle potenze occidentali.Volkswagen di fronte al ripensamento della propria strategia industriale. Nei paesi in crescita milioni di persone vogliono un automobile ma non possono permettersi di acquistare i modelli proposti dalla casa tedesca. A breve lo stesso potrebbe avvenire in Europa. Il maggior produttore continentale di autovetture ha bisogno  di un marchio più economico? L´analisi della Frankfurter Allgemeine Zeitung.La BBC presenta il primo ministro degli esteri donna della Somalia. Secondo l´emittente britannica Mogadiscio affiderà a Fauzia Yusuf Haji Adan la gestione delle proprie sorti nel mondo. Dopo circa 20 anni di anarchia il nuovo governo del paese africano, composto da 10 persone vuole la rinascita del paese devastato da due decenni di guerra civile e caos.A due giorni dalle presidenziali Usa si apre il XVIII congresso del partito comunista cinese. A differenza della kermesse americana dove il fiato resterà sospeso fino all´ultimo minuto, a Pechino o giochi sono fatti da tempo. I compiti di Xi Jinping, presunto nuovo leader dell´Impero di mezzo, saranno più o meno simili. Al primo posto i rapporti con Washington e il suo presidente chiunque esso sarà scrive il New York Times.
 
Sul Daily Mail il racconto del calvario di Sergei Magnitsky rivela anche lo stato delle prigioni russe, più simili a inferni danteschi che a luoghi di pena e riabilitazione del condannato.    

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