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A Monti affidata la difesa dell’egemonia cristiana minacciata dal nuovo socialismo

L’endorsement del Vaticano a Mario Monti non ha sorpreso il centro-sinistra nato dall’alleanza Pd-Sel-Psi, il cui punto di riferimento, da tempo fissato da Pier Luigi Bersani e condiviso da Nichi Vendola e Riccardo Nencini, é il socialismo europeo. Perché la sfida, culturale e politica, che si sta giocando in Europa sul futuro assetto dell’Unione europea, è tra le forze conservatrici e liberiste cui appartiene Monti e che guidano l’Ue e le forze progressiste, socialisti e socialdemocrati, che puntano a cambiare le politiche di austerità e rigore imposte dalle prime. “L’investitura della Chiesa a Monti è una cesura vistosa, direi definitiva con il centro-destra: Monti ha introdotto un altro modo di stare in politica. Per quel che ci riguarda siamo sereni. I nostri sonni turbati? Assolutamente, no! Sono tranquilli, anzi tranquillissimi”, dice il capogruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, candidata alle Primarie parlamentari a Taranto, una città che per le vicende dell’Ilva, si presenta “un po’ complicata – ammette – ma a questa sfida difficile sono pronta”.

Al ‘giovane turco’, Matteo Orfini, responsabile della Cultura e Informazione del Pd e candidato alle Primarie parlamentari a Roma, è piaciuto molto di più un ‘coraggioso corsivo’ de l’Avvenire, “critico con le politiche di austerità e rigore che in questi anni hanno di fatto frenato la crescita” che non l’endorsement dell’Osservatore romano a Monti la cui ‘salita in politica’ sarebbe “un appello al senso più nobile della politica che è pur sempre, anche etimologicamente, cura del bene comune”. Senso più nobile della politica? “Nel nostro Pantheon c’e’ un certo Antonio Gramsci”, chiosa Orfini.

“Quest’investitura era nell’ordine delle cose, non siamo affatto sorpresi né tanto meno spaventati”, aggiunge Massimo Crivellini di Sel, candidato alle Primarie parlamentari a Roma. Nell’ordine delle cose? “Nell’allineamento dei poteri forti”. E Monti rispecchia bene le aspettative della Chiesa – prosegue Crivellini – ed i suoi temi ‘non negoziabili’. Tant’e’ che, “non si occupa nella sua Agenda minimamente di diritti civili (pacs, dico o acronimi vari), molto invece si è occupato di altri diritti – osserva – come l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Ma la partita tanto sull’art.18 che sull’art.8 è aperta, non è affatto chiusa: come sui diritti civili”.  Se Monti ha individuato in Vendola e Camusso ‘il vecchio’ della sinistra e del sindacalismo, “a noi Vendola e Camusso stanno benissimo”, replica Crivellini.

I diritti sono diritti e non privilegi, che sono altro. “Non aspiriamo a rappresentare Marchionne: Monti lo fa meglio di noi! Aspiriamo invece a rappresentare gli operai difendendo i loro diritti: il conflitto esiste, eccome – precisa Orfini – noi stiamo dalla parte dei più deboli e non ci sottraiamo pero’ dalla ricerca di un compromesso”.  Il centro-sinistra versione Bersani vuole governare: e governare è cambiare le cose. “E il cambiamento vogliamo farlo con una nostra visione autonoma – avverte – rifacendoci anche a parole proprie della sinistra come uguaglianza”. L’obiettivo neanche a dirlo è rimettere in circolo, “la cultura, il sapere: tutti campi abbandonati sia dal governo Berlusconi che da Monti”.

Cosa cambia ora che Monti e’ in campo? “Diciamo che il Pd e’ il primo e unico partito italiano: gli altri sono partiti personali che contano su una leaderschip carismatica. Noi su un lavoro collettivo. Ora Monti è un avversario politico: non lo sottovalutiamo, ma siamo impegnati affinché il Pd sia il primo partito nel Paese e il centro-sinistra vinca”.

Tranchant Orfini. “Alla fine non cambierà molto: Monti si propone come federatore dell’area moderata, ed e’ un bene per il Paese che nasca un’area liberale che non guarda a Berlusconi. Anzi, e’ un’area che guarda al Pd e a cui noi guardiamo, pur con tutte le molte diversità che vanno appunto affrontate e confrontate: il suo e’ un campo diverso da quello dei progressisti. In ogni caso Monti non leva nulla al Pd e non credo avrà un successo straordinario nelle urne”.

Infine Crivellini: “Abbiamo costruito un’alleanza di centro-sinistra solida e valida in grado di crescere fino a proporsi una ricomposizione delle diverse famiglie della sinistra”.


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