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A Wall Street crollano le fabbriche di armi

Dopo il minuto di silenzio per le vittime della strage alla scuola primaria Sandy Hook a Newtown, si è aperta la Borsa di Wall Street e al primo minuto sono crollate le quotazioni dei fabbricanti d’armi Smith & Wesson Holding del 5%. La catastrofe finanziaria era cominciata venerdì scorso dopo il massacro e le conseguenze sulle leggi che regolano il porto d’armi.

Il 2012 è stato un anno positivo per i bilanci delle compagnie che vendono armi per uso civile negli Stati Uniti, secondo un articolo del sito Bloomberg. Basta dare uno sguardo all’evoluzione in Borsa degli ultimi 12 mesi di Smith & Wesson: i titoli sono aumentati del 160%, raggiungendo 11,25 dollari, dopo la rielezione di Barack Obama. Lo stesso è accaduto con l’azienda Sturm Ruger, un altro fabbricante di armi.

Il crollo degli investimenti è avvenuto dopo la pubblicazione delle ultime statistiche da parte dell’Fbi. Nel mese delle elezioni americane, le vendite di armi sono aumentate del 38,5%. La National Rifle Association ha detto che i proprietari di armi sono “votanti ben informati”. Questa lobby – con più di 7mila iscritti che difendono il diritto al porto d’armi – temeva l’aumento di prezzi e le nuove leggi e tasse da parte di Obama

Secondo la National Rifle Association l’industria di armi ha mobilitato circa 31.840 milioni di dollari nel 2012, 209.700 posti di lavoro e circa 500 milioni di dollari in tasse. Negli Stati Uniti ci sono circa 300 milioni di armi in circolazione.



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