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Agenda Monti? Scossa positiva. Ma su giovani e lotta all’evasione serve più coraggio

E’ la prima volta in Italia che una campagna elettorale viene centrata sui contenuti e sulle proposte, sulle cose da fare e non solo su chi dovrebbe farle.

E’ un merito straordinario di Mario Monti: con il suo metodo rivoluzionario ha già dato una “scossa” ad una campagna elettorale che rischiava di ripetere tristemente quel copione berlusconismo versus antiberlusconismo, che ha portato vicini al fallimento la politica italiana e il Paese.

L’agenda Monti esprime una visione del Paese di grande respiro, con un pragmatismo responsabile che ci avvicina alla “maturità politica” di Germania e Francia. Appare, però, timida su due fronti caldissimi della “crisi di futuro” italiana: i giovani e la lotta all’evasione fiscale.

Per quanto riguarda l’emergenza generazionale, è necessario adottare rapidamente una misura-shock per creare occupazione stabile: zero tasse per tre anni sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato di under 35. La misura costa circa 4 miliardi l’anno e per finanziarla basterebbe realizzare la spending review sugli incentivi alle imprese: operazione non così complessa, sulla base delle indicazioni contenute nel Rapporto Giavazzi. In questo modo gli stessi soldi che oggi lo Stato spreca destinandoli ad attività improduttive delle imprese, sarebbero investiti per creare centinaia di migliaia di posti di lavoro “buoni”. Per favorire il riscatto della Generazione Tuareg,potrebbe essere creato anche un Fondo Opportunità: un fondo rotativo a garanzia pubblica, con l’obiettivo di spingere le banche a finanziare con tassi molto più favorevoli sogni e bisogni dei giovani italiani più meritevoli, dalla start up di un’impresa ad un master di qualita’ all’acquisto di una casa.

Anche sul fronte della guerra all’evasione fiscale, l’Agenda Monti potrebbe essere integrata con una nuova strategia anti-evasori: prevedendo per esempio di sospendere l’erogazione dei servizi pubblici (tranne la sanità) agli evasori recidivi, come propongo nel mio recente pamphlet Lotta di Tasse. Sarebbe una misura al tempo stesso di alto valore simbolico e di notevole significato economico, che inaugurerebbe una stagione di “tolleranza zero” nei confronti dell’evasione.

Francesco Delzio
Manager e scrittore. Autore di “Generazione Tuareg” e “Lotta di Tasse”


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