Nei primi nove mesi dell´anno le compravendite nel mercato immobiliare hanno subito un calo del 23,9%. Secondo Ance la situazione non è destinata a migliorare.
Si dice che piove sempre sul bagnato. Per cui ci sono persone il cui corso di vita è lineare e senza intoppi: diploma, laurea, lavoro, matrimonio, casa, figli eccetera. Nel momento in cui si arriva al punto “casa”, però, non è detto che si abbiano le finanze necessarie all’acquisto sui due piedi. Per questo motivo ci si rivolge alle banche per chiedere un mutuo. E per trovare quello giusto per noi si decide di mettere i migliori mutui a confronto in modo da essere sicuri di non incorrere in problemi nel saldo delle rate. Ma la situazione non è rosea per tutti.
L´allarme arriva questa volta dall´Associazione nazionale costruttori edili (Ance): nel 2013 caleranno gli investimenti e i posti di lavoro saranno sempre meno. L´arrivo del nuovo anno non porta insomma buone speranze per il settore delle costruzioni. Sebbene il fabbisogno del paese si attesti a quota circa 600 mila abitazioni, nei primi nove mesi dell’anno le compravendite nel mercato immobiliare hanno subito un calo del 23,9%. Secondo gli esperti dell´Ance, a determinare una simile situazione interverrebbe “l’estrema incertezza che scoraggia e rinvia le decisioni di investimento delle famiglie, per le difficili prospettive del mercato del lavoro e per la flessione del reddito disponibile”.
A questo si aggiunge il blocco messo in atto dal circuito finanziario a medio-lungo termine, che ostacola le famiglie nell´accesso ai mutui per l’acquisto della casa. Non è poi di poco conto il carico fiscale proveniente dall’Imu. Guardando invece al futuro che ci aspetta, secondo il parere dell´Ance, nei prossimi dodici mesi “proseguirà la fase di caduta con una riduzione degli investimenti in costruzioni del 3,8% in termini reali rispetto al 2012″. Il circolo vizioso si avviterà ulteriormente, anche considerando che non sono attesi miglioramenti per famiglie e imprese riguardo alla possibilità di sottoscrivere prestiti bancari.
Nel corso del 2012 gli investimenti hanno infatti registrato un calo del 7,6%, ben peggiore rispetto a quello dell’anno precedente (-5,3%). Secondo l’Associazione dei costruttori edili “quello che sta accadendo nel settore è fortemente preoccupante. In sei anni, dal 2008 al 2013, avrà perso circa il 30% degli investimenti e si colloca sui livelli di attività più bassi degli ultimi 40 anni”. Il momento critico coinvolge tutti i comparti: da quello della produzione di nuove abitazioni che alla fine del prossimo anno avrà perso il 54,2%, all’edilizia non residenziale privata che segna una riduzione del 341,6%, alle opere pubbliche che registrano una caduta del 42,9%. Gli unici dati positivi sono quelli che interessano il comparto della riqualificazione del patrimonio abitativo esistente, che aumenta del 12,6%.