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Bene Monti, un manifesto da sottoscrivere

Piena soddisfazione e condivisone per il manifesto pubblicato dal premier Mario Monti sul suo sito. Da Ferdinando Adornato e Francesco D’Onofrio, esponenti di spicco dell’Udc di Pierferdinando Casini, intervistati da Formiche.net, arrivano parole di apprezzamento sui diversi punti illustrati dal premier.

“Devo dire con soddisfazione che dal 2008 abbiamo sostenuto la tesi che sul declino dello spartiacque destra-sinistra – dichiara Adornato -. E siamo stati sempre noi a segnalare che lo scontro politico ed elettorale in Italia e in Europa, si colloca sull’asse responsabilità contro populismo e non più su destra contro sinistra. Abbiamo preso con evidente soddisfazione poi che il premier nella sua conferenza stampa ha ripreso l’analisi che avevamo da tempo proposto”.

Adornato condivide anche il significato della parola moderato, usata da Monti solo per distinguere i toni ma non le politiche, che invece saranno incisive. “Solo in Italia – osserva il deputato dell’Udc – è sinonimo di conservatore. Ma moderati erano Cavour, De Gasperi, Einaudi e le vere rivoluzioni le hanno sempre fatte i moderati”.

Anche sul tema delle alleanze, Adornato riprende il pensiero montiano aggiungendo che “sia nel Pdl che nel Pd convivono aree di responsabilità e aree di demagogia. Noi dobbiamo fare da stimolo perché le prime vincano la loro battaglia sulle seconde, sulle forze del populismo”.

Che la distinzione tra destra e sinistra sia ormai oltrepassata lo sottolinea anche Francesco D’Onofrio. “Il dibattito è antico e il fatto che sono superate non è un’affermazione nuova. Occorre invece capire qual è la distinzione e il rapporto tra partito, che non significa conservazione, e movimento”. Secondo D’Onofrio servirebbe una nuova amalgama tra l’uno e l’altro, sulla scia dei grandi partiti europei, anche perché, fa notare, “i movimenti hanno pressoché un orizzonte elettorale, i partiti vanno invece al di là dell’appuntamento delle urne”. D’Onofrio apprezza anche i temi di discussione posti in agenda e nel manifesto dal premier, augurandosi siano “centrali e non centristi”.


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