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Berlusconi conta sulle tv per fertilizzare le urne

Su una cosa l’ex premier Silvio Berlusconi ha le idee chiare. Far slittare il voto per presenziare in tv e cercare di recuperare consensi. “Questa fretta di andare alle elezioni da una fretta totale per formare le liste ed è una forzatura inutile”, è la motivazione ufficiale annunciata ieri dal presidente del Popolo della Libertà a Porta a Porta su Rai uno.

Ma è stato lo stesso Berlusconi poi a illustrare le reali intenzioni. “Io punto al 40%, ma dipende dalla quantità di ore televisive. Io sono in credito nei confronti del sistema televisivo. Del resto, la sinistra solo a novembre ha avuto 124 ore in tv”. Solo in questo modo si potrà recuperare nei sondaggi e spiegare agli italiani che non il Pdl non ha responsabilità sulla crisi. Su questo punto “ci vuole del tempo. Profitterò dei mezzi di comunicazione, soprattutto della tv”. Profitterò senza par condicio, ovviamente.

Si spiega così la tattica dilatoria avuta ieri dal Popolo della Libertà sulla discussione della legge di stabilità. E’ stato il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, a dire a chiare lettere che il suo partito “ha intenzione di prendersi tutto il tempo necessario per esaminare bene il provvedimento”. Pronta la reazione del Partito Democratico. Berlusconi “vuole rinviare le elezioni, anche a costo di fare del male al Paese, solo per avere due settimane in più senza par condicio in tv”, ha spiegato il capogruppo dei democratici alla Camera, Dario Franceschini.

Sondaggi alla mano, il calcolo del Cavaliere non è sbagliato. Tant’è vero che, commentando le divisioni che si stanno verificando nel suo partito, dice: “Io vado avanti, chi ci vuole stare ci sta, gli altri facciano quello che vogliono. Io guadagno tre punti a settimana. Monti con una sua lista centrista non ha appeal sugli italiani”. In effetti, dal ritorno sulla scena di Silvio Berlusconi il Pdl ha guadagnato diversi punti nei sondaggi, superando il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo come secondo partito nazionale. Certo, ritardare il voto di una o due settimane come chiede Berlusconi, per puri calcoli personali e utilitaristici sembrerebbe davvero troppo.

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