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Bersani si accontenta di un centrino-ino-ino

Il Parlamento si scioglie e le liste elettorali si moltiplicano. Se Berlusconi schiererà una moltitudine di liste, Bersani non vuole essere da meno. Non potendo (non volendo?) chiudere un’intesa di programma e di governo con i centristi montiani, il segretario del Pd ha optato per uno spin-off interno al centrosinistra. Ecco quindi spuntare il ‘Centro democratico’ nuovo contenitore creato su misura per le elezioni. A guidarlo saranno Bruno Tabacci, già Api, Udc, Udr, e Massimo Donadi, ex Idv, e la presentazione sarà fatta venerdì 28 dicembre, alle ore 10:30, a Roma, presso l’Hotel Nazionale (piazza Montecitorio), e alla conferenza stampa interverranno anche il vicesegretario del Pd Enrico Letta e Maurizio Migliavacca, il capo dell’organizzazione del partito che fu Ds.

Questa iniziativa va ad aggiungersi a quella di Portas (Moderati-Pd) che voleva fare la lista proprio con Tabacci e con Agazio Loiero. L’accordo era fatto ma è stato cambiato in corso d’opera. L’ex presidente della Regione Lombardia e recentemente candidato alle primarie del Pd (con un risultato di poco superiore all’1%), potrà ritrovarsi accanto agli esponenti che erano accanto al partito di quel magistrato, Antonio Di Pietro, che ne dispose vent’anni fa l’arresto. In realtà, i rapporti fra i due, fra Tabacci e Di Pietro, ha avuto alti e bassi con l’ipotesi di fare una lista insieme già nel 2008. Non se ne fece nulla ma ora con il numero due dell’Idv pare cosa fatta. Certo, resta l’amarezza per la scelta di Bersani di non volere un centro “vero” preferendone uno costruito in laboratorio, sia pure con persone degnissime.


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