“E’ uno degli industriali più ricchi e forse l’uomo d’affari più influente del dietro le quinte d’Italia, ma anche Francesco Gaetano Caltagirone è in difficoltà nel trovare una soluzione agli sconvolgimenti politici e alla prolungata recessione del Paese”. Così il Financial Times descrive l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, che in un’intervista al quotidiano della City appoggia l’ipotesi Monti-bis, tagliando invece la strada al leader del Pdl, Silvio Berlusconi, nella sua ridiscesa in campo.
“E’ come essere nel bel mezzo della nebbia”, spiega Caltagirone riferendosi alla confusa situazione politico-economica italiana. “Per la prima volta in 45 anni sto navigando a vista nelle decisioni sui miei affari”.
Dopo gli affari, la politica. La soluzione? Arriva con l’endorsement all’attuale premier e la bocciatura del gran ritorno del Cav. “Mario Monti – spiega Caltagirone – dovrebbe rimanere nel suo ruolo di primo ministro, mentre Silvio Berlusconi appartiene al passato”.
A capo dell’impero societario che spazia dall’edilizia al cemento passando per l’editoria e la finanza (Unicredit e Generali), Caltagirone continua a parlare della situazione politica: “Berlusconi è riuscito a capire quello che la gente voleva senza poi mantenere le sue promesse. Quanto volte devono credergli gli italiani?”.
Con il caos nel Pdl, l’imprenditore vede disorientato e allo sbando il grande blocco degli elettori moderati, ed è tra le fila dei manager che chiedono un secondo mandato di Monti, che descrive come “una figura di grande prestigio” che ha ripristinato la credibilità italiana evitando il tracollo finanziario.
Caltagirone condivide la volontà dei tecnici di avere un’Europa più unita ma riprende il tema emergente della campagna di Berlusconi, accusando la Germania di voler mantenere il suo rivale industriale del Sud Europa in una situazione di svantaggio competitivo attraverso il mantenimento di tassi d’interesse più alti sul debito sovrano.
Torna quindi sull’attuale premier: “Monti come persona e leader è una figura eccezionale e deve assolutamente continuare, di sicuro, ad essere il primo ministro”, aggiunge Caltagirone. Ma l’imprenditore insiste anche sul fatto che il Professore dovrebbe concentrarsi su un programma normale, e non su uno di emergenza. “Il Paese – conclude – ha bisogno di riscoprire la normalità. Abbiamo bisogno di programmi nel futuro che mirino allo sviluppo economico piuttosto che al solo consolidamento finanziario”. Secondo Caltagirone bisogna infatti “tornare ad una politica espansiva”, con l’investimento in infrastrutture che generino posti di lavoro.