Solo questa mattina, dopo aver letto la rassegna stampa che riportava l’ennesimo nulla di fatto alla riunione romana del Pdl, ho scritto un breve post sulla mia pagina Facebook:
“@ItaliaF #v3rep La confusione e la deriva del #centrodestra non è solo un problema del #Pdl, ma di tutto il #Paese. Dobbiamo come #ItaliaFutura rispondere alle istanze di rappresentanza politica della maggioranza degli italiani, costruendo un grande fronte liberale e riformista alternativo al blocco del #centrosinistra targato Vendola e CGIL . Gli esponenti del #Pdl che hanno a cuore le sorti dell’Italia, rompano gli indugi e i fili invisibili tesi da un uomo malato. Contribuiscano a creare una Terza Repubblica moderna, al servizio dei cittadini e protagonista in Europa.”
Poi leggo del parlamentare Guido Crosetto che lascia una trasmissione televisiva perché, riporto testualmente, “non ho più nulla da dire”. Essendo il gigante piemontese ancora un esponente del Pdl, a mio avviso correttamente e con onore, preferisce risolvere le questioni in casa. Stima a Crosetto, ma lo invito a darsi una mossa e con lui i suoi colleghi…
Segue il dibattito al Senato sul decreto stabilità. Qui accade che alcune affermazioni mattutine di Passera siano prese come pretesto, sempre dal gruppo del Pdl, per negare la maggioranza assoluta dei votanti. La fiducia passa comunque, ma ovviamente si apre una questione politica. La Lega cavalca il misfatto del Pdl rendendosi così partecipe di un delitto grave nei confronti del Paese. Nel frattempo, il famigerato spread riprende a salire di circa 3 punti in poche ore, bruciando così risorse che potrebbero essere dirottate alla crescita e alla sussidiarietà. Infine, i giornali stranieri, scrivendo del probabile ritorno del Cavaliere, dipingono un grigio futuro per l’Italia. Possiamo dare loro torto?
Ora, ogni cittadino che ha anche un minimo di legame con il proprio Paese, si sente quantomeno indignato, per non usare parole più rudi. Molti lo sono da tempo, come testimoniano i risultati di Grillo. Il passaggio successivo all’indignazione è fatalmente quello dell’insofferenza e della protesta civile, che può degenerare o nella violenza o nel “si salvi chi può” del più bieco individualismo dei pochi che si possono ancora salvare, i più fortunati o furbi, a secondo di come si voglia definire chi, da tempo, sta trasferendo i propri patrimoni all’estero…
Occorre quindi evitare che tutto ciò accada. Come? La risposta, ovviamente personalissima, è nel post. Rileggendolo mi sono ripreso dallo sgomento per ciò che è successo questa mattina ancora con più determinazione. Con l’auspicio che l’invito a spezzare le catene rivolto agli esponenti del Pdl, a quelli onesti, capaci e oggi tuttavia mortificati dalla bizzarrie di un ex leader al capolinea, trovi qualcuno tra loro che abbia la capacità di farlo. Liberati dal fardello, potrebbero così contribuire alla creazione di un nuovo polo liberale e riformista con rinnovata energia. In fondo, almeno l’ambizione di un riscatto personale…