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Chi sgomita per Avio

Quando fini la Prima Repubblica, l’Italia consegnò il gioiello Nuovo Pignone all’americana General Electric. Ora è la volta di Avio?
Come riferiscono fonti vicine alla trattativa al Wall Street Journal, GE è infatti sul punto di comprare il gruppo aerospaziale Avio Spa, guidato dal manager Francesco Caio, per la cifra di 3 miliardi di euro.
Giovedì l’annuncio sull’accordo
GE e il gruppo di private equity francese Cinven, che detiene l’81% di Avio, potrebbero annunciare la conclusione dell’accordo giovedì, anche se non ci sono certezze sul deal.
La quota in mano a Finmeccanica
La maggior parte delle restanti partecipazioni sono in mano al colosso aerospaziale italiano Finmeccanica, che ha progettato di vendere la sua quota del 14% al Fondo Strategico Italiano, di cui la Cassa Depositi e Prestiti presieduta da Franco Bassanini è l’azionista di riferimento, creato per investire nei settori di rilevanza strategica per il Paese. La decisione da parte del Fondo di acquistare la quota, si legge sul Wall Street Journal, è condizionata dalla decisione di Avio di quotarsi in Borsa. Se invece Caio dovesse accettare immediatamente una vendita, Finmeccanica potrebbe cedere le sue azioni ad un acquirente come General Electric.
E stamani si è visto uno sprint in borsa per Finmeccanica, che ha segnato un rialzo del 3,3% a 4,34 euro. Il titolo è stato infatti spinto dalle ipotesi di stampa di un possibile acquisto del 14% di Avio, posseduto dal gruppo, da parte del Fondo Strategico nell’ambito di un’offerta che, secondo indiscrezioni di stampa, avrebbe presentato la francese Safran in concorrenza con l’offerta di General Electric.
Il core business di Avio e l’interesse di GE
Avio opera anche nel settore aereo, fornendo componentistica per i propulsori sia al settore civile che a quello militare ma, nell’ipotesi della cessione, uno dei punti più delicati sarebbe il destino della divisione spazio di Avio, alla quale il colosso americano non sembra essere interessato.
Due terzi della produzione ha come cliente proprio General Electric, il che spiega perché la società Usa sia interessata a rafforzare la sua supply chain in una fase di mercato che secondo gli analisti dovrebbe preludere a una forte crescita degli ordinativi.

Cinven ha acquisito Avio nel 2006 e la scorsa estate ha ottenuto il via libera della Consob per la quotazione della società, un passo che è stato rimandato a causa delle tensioni sui mercati azionari europei degli ultimi mesi.

Acquisizioni e vendite sono all’ordine del giorno sui mercati finanziari. Un numero di società acquistate da private equity europei nello stesso periodo in cui Cinven ha scommesso su Avio sono già state rivendute ora, come Gambro e il produttore di macchinari per la dialisi Baxter International.
Le difficoltà di GE e la diminuzione degli investimenti

Secondo quanto riporta il Financial Times, Jeff Immelt, ad di GE, ha espresso le sue preoccupazioni in merito al rischio che il Congresso Usa non riesca a trovare l’accordo capace di evitare il Fiscal Cliff, incertezze che avrebbero avuto “un impatto negativo quest’anno” per la società. Secondo Immelt una situazione di certezza è necessaria per lavorare bene. “Ci sono stati molti meno investimenti nel quarto trimestre dell’anno, e se ci sarà più sicurezza se ne otterranno di più nel 2013”, ha sottolineato.

La società ha previsto un altro anno di crescita piatta per il 2013, ma si è impegnata ad aumentare i guadagni aumentando i margini di profitto.
L’ipotesi Safran

Una società che potrebbe ancora essere parte del deal per Avio, specialmente se si considera che GE non è interessata alla divisione spazio, è la francese Safran. Il suo ad, Jean-Paul Herteman, ha detto che ci sono sinergie potenziali tra la sua società ed entrambe le divisioni di Avio. “Se un giorno il proprietario dovesse decidere di vendere, considereremmo la materia molto, molto attentamente”, aveva detto Herteman a Febbraio. Safran ha già legami sia con la divisione spazio che con quella aviazione di Avio.

Il piano di cessioni di Finmeccanica

“Il fatto che Finmeccanica sia vicina alla cessione di Avio e di Ansaldo Energia è sicuramente una notizia positiva, il management dovrebbe rispettare la deadline sulle cessioni”, commentano su MF/Milano-Finanza gli analisti di Intermonte.
Alla fine del terzo trimestre, prosegue MF, il debito netto di Finmeccanica era intorno a 4,8 miliardi di euro. Il gruppo prevede di scendere intorno ai 3,5 miliardi grazie alla generazione di cash flow e alla cessione di asset non strategici previsti intorno a un miliardo di euro.


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