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Con Monti (ma anche con Bersani). Parola di ipermontiana

Torna in auge l´intergruppo ipermontiano. I sostenitori fin dalla prima ora della necessità e della bontà di Mario Monti alla testa di un governo tecnico, in queste ore, stanno serrando nuovamente le fila per fornire una base programmatica e politica a una coalizione che si ispirerà al Metodo Monti oltre che all´Agenda Monti.

Per giovedì 20 dicembre Gianluca Galletti (responsabile economico dell´Udc), Linda Lanzillotta (già ministro nel governo Prodi e montiana della prima ora) e Benedetto Della Vedova daranno vita a una convention di montiani duri e puri. “Un attimo, sarà Monti a valutare e decidere i suoi prossimi passi – dice Lanzillotta in una conversazione con Formiche.net – ma quello che sta avvenendo in queste ore, con le Borse che calano e lo Spread che sale ci rafforza nella nostra idea che il premier è la garanzia di stabilità e di credibilità per la comunità internazionale e per i mercati finanziari”.

Lanzillotta coglie un paradosso in queste ore: “Il presidente della Commissione europea, Barroso, ha detto che si sta realizzando quanto da tempo auspicato da Monti, ossia la neutralizzazione degli investimenti pubblici ai fini del calcolo per il Patto di stabilità”. In effetti la golden rule era una delle proposte cardine del governo che sta per essere adottata da Bruxelles. “Peccato che senza la credibilità e la stabilità finanziaria e senza il rispetto dei vincoli europei sulla finanza pubblica sarebbe poi l’Italia a non poter utilizzare la golden rule. E questo contribuirebbe ad aumentare il gap in termini di crescita e competitività con gli altri Paesi”, chiosa Lanzillotta.

Quindi Monti for premier anche nella prossima legislatura? “Noi – risponde Lanzillotta – stiamo lavorando da tempo a una proposta politica che abbia come riferimento l´Agenda Monti e il Metodo Monti. Un metodo fatto di responsabilità e di serietà. Per capire cosa succederebbe senza Monti basta guardare a cosa sta succedendo sulle province”.

Onorevole, meglio un rassemblement di liste come Udc, Fermare il Declino e Italia Futura, o è preferibile un Listone Unico? “Penso che sia opportuno unire le forze. La frammentazione delle forze fornisce minore credibilità e solidità al progetto anche se forse qualcuno può pensare che paghi in termini numerici”.   E se Monti non fosse disposto a mettersi alla testa del Listone? “Il coinvolgimento diretto di Monti fornirebbe ovviamente una forte spinta al progetto. Ma noi dobbiamo comunque realizzarlo”.

Lanzillotta non esclude alleanze post elettorali con il Pd di Pier Luigi Bersani, anzi: “Dobbiamo essere consapevoli che il nostro progetto riformatore, liberale e montiano non può essere autosufficiente. Beninteso, nessuna alleanza pre elettorale che nuocerebbe alla chiarezza e all´identità della proposta politica”.

Il vero discrimine della prossima campagna elettorale, secondo Lanzillotta, sarà tra le forze populistiche e anti europee come i movimenti di Grillo, Berlusconi e Maroni e le forze che avranno come cardine l´Europa.



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