Park Geun Hye è la prima donna a diventare presidente della Corea del sud, un passo avanti di grande valore simbolico in un Paese caratterizzato da una ferrea cultura patriarcale.
La vittoria convincente non avrà come conseguenza cambiamenti repentini e profondi ritiene il New York Times anche se il Paese asiatico è alla ricerca di un nuovo modello, sottolineano Financial Times e le Monde.
Un conservatorismo fatto risalire dalla Neue Zurcher Zeitung allo zoccolo duro dell’elettorato, prevalentemente anziani, che ha portato al potere la figlia dell’ex dittatore di Seul, Park Chung-hee, e alla mancanza di differenze politiche sostanziali tra la conservatrice e il suo avversario come fa presente la Neue Zurcher Zeitung, mentre la Frankfurter Allgemeine Zeitung sottolinea il populismo della campagna elettorale.
La donna si appresta a guidare un Paese preocccupato soprattutto per un’economia in frenata e problemi sociali in crescita, avverte l’analisi del Washington Post. Sulle sfide strategiche che attendono il nuovo leader di Seul si sofferma la BBC. Per l’emittente britannica Park Geun Hye ha gà messo l’accento sulla grave sfida alla sicurezza proveniente da Pyongyang facendo però appello a dialogo e fiducia.
Più allarmata invece la visione del futuro regionale, secondo il Pais. Il giornale iberico ritiene l’Asia di fronte a una nuova guerra fredda. Anche Vedomosti prende in considerazione le possibili trasformazioni regionali dopo il cambio sud coreano. Le Izvestija affermano invece che Seul aspetta un calo delle barriere doganali prima di mettere propri capitali nell’economia di Mosca.