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Così il Forum di Todi si divide su Bersani

Non c´è pace neppure tra i promotori del Forum di Todi. O meglio, non c´è unanimità di intenti. Infatti Andrea Olivero, presidente delle Acli, negli scorsi giorni ha apertamente auspicato un´alleanza tra le forze di centro e il Pd guidato da Pierluigi Bersani, provocando i mugugni tra i montezemoliani del Nord visto il ruolo di Olivero come firmatario del manifesto Verso la Terza Repubblica promosso da Italia Futura.

La sortita di Olivero, dopo aver provocato gli interrogativi critici di Sergio Scalpelli, esponente di primo piano di Italia Futura Lombardia, suscita di fatto una presa di posizione di Carlo Costalli, presidente di Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori) che parte dalle vicende delle ultime ore: “La nota serale di Berlusconi e la mancata fiducia del Pdl al Governo rischiano di chiudere traumaticamente l´esperienza Monti precipitando l´Italia nel caos. E noi non possiamo accettare che il dramma di un solo uomo determini una situazione tanto tragica e pericolosa per l´intero Paese”, dice Costalli.   “Non possiamo restare – aggiunge Costalli – indifferenti di fronte allo sgomento che sta vivendo quell´elettorato moderato che ha costituito l´asse portante su cui l´Italia ha fondato la sua ricostruzione dal dopoguerra ad oggi”, ha continuato il Presidente del Mcl. Per Costalli “è il momento dell´assunzione di responsabilità da parte di tutti, soprattutto, da parte di quanti, all´interno del Pdl, hanno a cuore il futuro del nostro Paese e vogliono richiamarsi ai principi ed ai valori del Partito Popolare Europeo. Le rabbiose convulsioni del berlusconismo morente tentano di impedire la nascita di un´area moderata che faccia riferimento al Ppe”.

La direzione di marcia centrista per il presidente di Mcl è chiara: “Non possiamo accettare che si condanni l´Italia a dover scegliere tra l´irresponsabilità dell´asse populista ed antieuropeo Berlusconi-Lega e quella dell´asse massimalista e conservatore Bersani-Vendola-FiomCgil”. “L´Italia per risollevarsi e tornare competitiva sui mercati, e autorevole in Europa, ha bisogno di una ‘rivoluzione riformista´ per costruire una vera economia sociale di mercato”.



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