Luca di Montezemolo e Pier Ferdinando Casini hanno in comune l’origine bolognese, l’apprezzamento verso il gentil sesso e una certa indole moderata. Di loro si potrebbe dire che sono “separati alla nascita”. Politicamente non avrebbero ragione per non essere alleati. Se la pentola ci sarebbe, a mancare è il coperchio.
Fuor di metafora, il problema fra i due attiene ai loro collaboratori, e in particolare agli scudieri di Italia Futura. Nei colloqui riservati, infatti, Carlo Calenda e Andrea Romano si sarebbero fatti interpreti delle richieste montezemoliane, ovvero: rinuncia del simbolo Udc, incadidabilità di Cesa e stato maggiore del partito centrista, fine dell’intesa con Fini ed esclusione dell’alleanza con il Pd.
Casini non si aspettava tanta ingenuità da parte degli interlocutori e confida sul buon senso del presidente Ferrari. Quel che è certo è che quelle richieste, così arrogantemente poste, non sono accoglibili dal leader Udc. Per il resto, nè l’uno nè l’altro vuole tagliare il filo del rapporto e quindi i contatti, fra alti e bassi, continueranno. Anche se il tempo è pressochè scaduto.