Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

E’ in arrivo una direttiva europea sul tabacco poco fumosa…

Il consumo di tabacco, per la sua diffusione e per i danni alla salute che può arrecare, rientra nella categoria dei grandi problemi che la società moderna deve affrontare. Ma alla questione se ne aggiunge un’altra. La normativa europea proposta per regolamentare la materia rischia infatti di scardinare una filiera che nel nostro Paese conta oltre 200mila lavoratori.

Con il convegno “Può il fumo fare più male? I possibili scenari alla luce del processo di revisione della direttiva sui prodotti del tabacco”, l’Osservatorio Sanità e Salute e British American Tobacco Italia hanno voluto avviare una riflessione sulla situazione italiana, divisa tra l’approvazione di misure incisive che mirano a politiche di educazione e prevenzione per contenere il consumo e l’auspicio di direttive più bilanciate a tutela del settore del tabacco.

La direttiva che regola attualmente il mercato della produzione, presentazione e vendita dei prodotti del tabacco ha introdotto una serie di misure relative alle avvertenze sanitarie, ai limiti dei contenuti di nicotina, monossido di carbonio e catrame nelle sigarette nonché altre disposizioni relative alla comunicazione alle Autorità degli ingredienti utilizzati nella produzione.

La Commissione europea, tramite la Direzione Generale Salute e Consumatori, sta elaborando una proposta di revisione di tale direttiva. Secondo l’Osservatorio Sanità e Salute, però, le misure attualmente al vaglio nel processo di revisione quali standardizzazione del prodotto e del pacchetto (con l’introduzione di immagini shock fino al 75% del pacchetto e la messa al bando di formati come lo slim e il pacchetto da 10), incentiverebbero ulteriormente contrabbando e contraffazione, che dall’1,1% del 2009 hanno raggiunto nel 2012 il 6,4% del mercato, subendo un’impennata del 600% in soli 3 anni. Contrabbando e contraffazione, secondo Bat, comporteranno infatti per l’anno in corso perdite per lo Stato stimabili intorno agli 875 milioni di Euro.

Le misure danneggerebbero quindi la filiera legale senza peraltro contribuire a ridurre il consumo di prodotti del tabacco e i fenomeni quali il contrabbando e la contraffazione, con ricadute socio-economiche sulla filiera italiana, che occupa oltre 200 mila addetti.

Secondo Giovanni Carucci, vicepresidente di British American Tobacco Italia, “la salute viene prima di tutto, ma la proposta di direttiva non va in questa direzione. Le misure al vaglio dell’Ue rasentano infatti il proibizionismo, non ridurranno il numero dei fumatori, danneggeranno la filiera, aumenteranno il contrabbando e ridurranno sia entrate che occupazione”. “Siamo a favore – ha aggiunto Carucci – di una regolamentazione bilanciata che consenta a consumatori adulti, pienamente informati e consapevoli dei rischi, di scegliere se continuare a fumare o se consumare prodotti il cui rischio ridotto è scientificamente provato”.

×

Iscriviti alla newsletter