Bisognerà aspettare ancora qualche ora o giorno per capire esattamente quali saranno gli scenari per il futuro immediato. Intanto però non si può non notare che la scelta di Monti di accellerare e aggravare la crisi risponda ad uno schema chiarissimo, quello di Bersani e Casini. Il primo ha fretta di votare per incassare il dividendo delle primarie mentre il secondo è avvantaggiato se i tempi non consentiranno ai tanti Montezemolo di proseguire minacciosi nel bluff di una o più liste concorrenziali con quella Udc.
Entrambi poi hanno necessità di polarizzare la loro campagna contro il Cav e la sua irresponsabilità. Le mosse di Monti si incastrano a perfezione nel mosaico del nuovo centrosinistra, che proporrà sì Bersani a Palazzo Chigi ma anche Monti al Quirinale. Mario for President, quindi! In modo esplicito e chiaro. Se cosi sarà, Pd e Udc avranno una campagna elettorale che promette di essere spiazzante per lo stesso Berlusconi.