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Ecco come sarà il mondo nel 2030 secondo i Servizi americani

I prossimi 15 anni saranno caratterizzati da numerose e rilevanti discontinuità che avranno un inevitabile impatto a livello politico-strategico. A sostenerlo è l´intelligence americana in uno studio che sarà presentato il prossimo 10 dicembre.

Da qui al 2030 il mondo si trasformerà molto velocemente a causa dell´interazione, simultanea e su scala globale, di fattori socio-economici e tecnologici. Quattro i cosiddetti “megatrends” individuati dal National intelligence council (Nic), il pensatoio strategico dei Servizi segreti di Washington che ogni quattro anni presenta al nuovo Presidente un´analisi sull´evoluzione degli scenari strategici mondiali denominata “Global Trends”.

La demografia Anche grazie a un diffuso miglioramento delle condizioni di salute le aspettative medie di vita in tutto il pianeta si allungheranno rapidamente mentre i flussi migratori si indirizzeranno sempre più verso le economie emergenti. Il tasso di urbanizzazione aumenterà in molte regioni del globo, in modo particolare in Africa ed in Medio-Oriente.

Le risorse alimentari ed energetiche La crescita della popolazione mondiale (8 miliardi nel 2030) provocherà un aumento nella domanda di cibo (fino al 50%) e di energia (fino al 45%). Inoltre, circa metà della popolazione del pianeta vivrà in aree con consistenti problemi di accesso alle risorse idriche.   La diffusione del potere Gli anni da qui al 2030 vedranno il sorpasso dell´Asia su Europa e Nord America benché non sia assolutamente scontato che il maggior peso economico della Cina si trasformi in egemonia politica. Gli analisti del Nic, anzi, ritengono poco probabile che Pechino riesca a sostituire Washington come leader globale. Per gli Usa, invece, sarà più probabile un ruolo di “primus inter pares” tra le grandi potenze. Inoltre, Stati come l´Iraq, l´Etiopia, la Liberia, la Nigeria, attualmente in gravi crisi, potrebbero consolidarsi e stabilizzarsi.

L´espansione della classe media Il quarto megatrend costituisce, secondo gli esperti del Nic, la novità principale e, per certi versi, storica. Nei prossimi 15/20 anni tra uno e due miliardi di persone entreranno in quella che possiamo chiamare “classe media”. Come ha affermato in un recente convegno Mathew Burrows, responsabile del programma “Global Trends”, l´elemento di straordinarietà è dovuto al fatto che tale fenomeno interesserà non solo l´Asia ma tutte le aree del mondo, Africa compresa. Una dinamica realmente globale, mai osservata fino ad ora, e che sarà alimentata oltre che dall´incremento della prosperità anche da un netto miglioramento nei livelli educativi e sanitari.

Un cambiamento rivoluzionario positivo, insomma, che nel lungo termine potrebbe favorire la partecipazione politica e quindi la diffusione della democrazia. Ma anche un fattore di criticità che nel breve-medio termine potrebbe facilitare l´esplosione di nazionalismi e conflitti etnico-religiosi.   Da un punto di vista politico-strategico l´interazione di tali mega-trend apre la strada ad un ampio spettro di possibili scenari. Quattro le variabili critiche (i c.d. “critical game-changers”) che, secondo il National intelligence council, influiranno sul percorso da qui al 2030: la tecnologia, la struttura della governance globale, la conflittualità internazionale e, infine, la leadership americana, in particolare in campo economico. Se gli Stati Uniti dovessero fallire nel rilancio della propria economia – scrivono gli esperti del Nic – si aprirebbe, infatti, un pericoloso vuoto di potere su scala planetaria.   Claudio Neri è direttore del Dipartimento di Ricerca dell’Istituto Italiano di Studi Strategici “N. Machiavelli”.



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