“Deve essere un progetto unico, a basso impatto ambientale, utile per Expo ma in particolare per il post Expo in modo tale che sia riconvertibile”. Un progetto destinato a vivere dopo l’Expo 2015, con costi di gestione bassi. Il responsabile Antonio Acerbo illustra le caratteristiche richieste dal bando di Concorso internazionale di progettazione per il Padiglione Italia dell’Esposizione universale di Milano: 4 lotti rettangolari affacciati sul Cardo e uno vicino alla Piazza d’Acqua che ospiterà il Palazzo Italia, per un costo massimo dei lavori di 40 milioni di euro. I tempi sono stretti, entro il 10 febbraio vanno presentate le domande di chiarimento, entro il 20 si consegna il progetto preliminare. “L’impegno di Expo è aggiudicare il progetto preliminare entro il 30 marzo, seguirà il definitivo e l’esecutivo: entro fine giugno arriverà il progetto esecutivo che poi metteremo in gara i lavori”.
La corsa contro il tempo c’è, ammette l’amministratore delegato della società Expo 2015 Giuseppe Sala: ma l’accordo con i Paesi, precisa, è di consegnare le aree alla fine dell’anno prossimo. I partecipanti alla gara dovranno avere in squadra un giovane con al massimo cinque anni di abilitazione alle spalle.