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Giannino fermerà il declino del Lazio (ma non si sa con chi)

“Nessuna alleanza con i partiti esistenti, ma siamo disponibili al dialogo. E’ questo in sostanza il messaggio di Riccardo Gallo, economista e uno dei coordinatori regionali del Lazio di Fermare il Declino, il movimento che fa capo all’intellettuale liberista Oscar Giannino.

“Escludiamo alleanze con i partiti, mentre abbiamo una serie di confluenze con i movimenti civici”, dice Gallo in una conversazione con Formiche.net. Gallo precisa che Fermare il Declino non si considera di centro perché “i valori del nostro movimento non si esauriscono in una concezione centrista. Concorrenza, merito, riduzione della spesa, del debito e delle tasse, così come l’etica della politica, sono valori trasversali. Detto ciò – aggiunge l’economista – siamo pronti a dialogare con gli esponenti che vogliano realizzare un cambiamento radicale nel regime politico italiano”.

Gallo conferma la volontà di presentare le liste per le elezioni nazionali e regionali. “Abbiamo scelto un approccio democratico che permetta a tutti gli aderenti di avanzare la propria candidatura”. Per quanto riguarda la sua regione di riferimento, il Lazio, “abbiamo ricevuto circa 80 candidature e noi coordinatori ci limiteremo ad innestare eventualmente solo poche altre, autorevoli, in qualche Provincia. Inoltre abbiamo ricevuto la disponibilità di alcuni autorevoli imprenditori” per la candidatura alla presidenza di Regione “e di concerto con loro” prenderemo una decisione.

Le scelte saranno trasparenti. Per questo, assicura Gallo, “abbiamo pubblicato l’elenco completo delle candidature pervenute e contiamo di chiudere la lista nelle prossime ore”. Detto ciò, “la raccolta delle firme si scontra con difficoltà organizzative drammatiche, per l’arrivo delle festività”, ma il professore si dice fiducioso di poter contare sulla collaborazione e sullo “sullo slancio spontaneo del movimento”.

Rispondendo alle polemiche innescate in occasione della presentazione delle liste in Lombardia, Gallo ammette che in tema di regole etiche, comunque “molto selettive”, forse “si poteva fare di più”.

Infine, sulla sua eventuale candidatura alla presidenza della Regione, Gallo lascia la porta aperta. “In questi giorni – aggiunge l’economista che in passato è stato anche vicepresidente dell’Iri – sto vendendo che “è molto difficile convincere quelli che non vogliono votare a recarsi alle urne per dare una spallata definitiva alla classe politica e dirigente, responsabile del declino. Ma considero l’impegno a convincere questa folla un obbligo civile e morale a cui non mi sottrarrò”.

 


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